Il fisco pesa, eccome, e sempre di più sulle piccole imprese italiane: quest’anno siamo al 61,4%, con profonde differenze nella tassazione locale, tanto da far parlare di “pressioni” e non di una sola “pressione fiscale”: è questa la sintesi che fotografa la complessa realtà italiana. Dati di dettaglio, quelli sul peso del fisco sulle piccole imprese nei diversi territori del Belpaese, contenuti nel V Rapporto CNA, “Comune che vai fisco che trovi”
La parola chiave è “Total tax rate”: l’ammontare di tutte le imposte e dei contributi sociali obbligatori che gravano sull’impresa tipo italiana, con un laboratorio e un negozio, ricavi per 431mila euro, un impiegato e quattro operai di personale, 50mila euro di reddito, espresso in percentuale sul reddito. “Ci siamo chiesti se ci fosse un modo per calcolare la reale tassazione delle imprese: l’Osservatorio sul fisco curato dal Dipartimento Politiche Fiscali e Societarie nasce proprio dall’esigenza di descrivere la realtà del mondo che rappresentiamo.
Nel rapporto si analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 137 comuni del nostro Paese e si arriva a calcolare, oltre al Total Tax Rate, anche il giorno della liberazione dalle tasse, ovvero il Tax free day. La pressione fiscale media sulla piccola impresa tipo italiana, al 61,2% nel 2017 (+0,3%), nel 2018 è destinata a crescere ancora, per raggiungere quota 61,4% per via del previsto aumento della contribuzione previdenziale dell’imprenditore. E così il giorno in cui l’imprenditore italiano si libererà dalle tasse (calcolato sulla media di tutte le città) si allungherà di altre ventiquattr’ore: era il 10 agosto l’anno scorso, sarà l’11 agosto quest’anno. (per le analisi dei dati riferiti a tutti i 137 comuni analizzati si rinvia al sito “Tax Free Day”)
A ben guardare la situazione emerge una realtà differente a seconda delle città analizzate nello studio: tra Reggio Calabria e Gorizia, dove l’imprenditore tipo sconta e beneficia -rispettivamente- del peso fiscale più alto e più basso d’Italia, ci sono 20 punti percentuali di differenza: 73,4% contro 53,8%.
Qual è dunque la ricetta della CNA? Mettendo insieme l’aumento della franchigia Irap dagli attuali 13mila a 30mila euro, l’adozione dell’Iri e la totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali, il Total Tax Rate calerebbe al 53,5%. “Non una soluzione definitiva, ma una salutare boccata d’ossigeno per le pmi”. Queste sono solamente alcune delle 9 proposte che la CNA avanza nel Rapporto “Comune che vai fisco che trovi”, proprio partendo dai problemi di iniquità a scapito delle piccole imprese che caratterizzano il sistema tributario Italiano.
Al fine di avere la possibilità di esaminare tutti i dati, le analisi nonché le proposte, si rinvia a quanto riportato nel sito “Tax Free Day” ed al testo integrale del Rapporto “Comune che vai fisco che trovi” in formato pdf scaricabile dalla presente pagina.
Osservatorio fisco 2018 (versione integrale)
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