Confidi

“La procedura di infrazione sui conti pubblici da parte dell’Ue avrebbe un impatto fortissimo sulle imprese, sarebbe terribile. Va scongiurata in ogni modo. La procedura punirebbe in primo luogo tutte le imprese italiane, quelle piccole in modo particolare, e in generale tutti i cittadini”. A lanciare l’allarme Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA, che nel fine settimana ha partecipato a due importanti eventi della Confederazione a Prato venerdì 21 giugno e a Livorno sabato 22 giugno. “Tutto quello che è possibile fare per evitarla va fatto. Sono certo – prosegue Silvestrini – di rappresentare la voce di milioni di piccoli imprenditori e cittadini. Certamente le regole vanno rispettate, ma possono essere cambiate. L’Europa oggi deve trovare un momento per riflettere su se stessa, sulle sue politiche economiche, se sono possibili altre misure innovative che consentano agli Stati di poter animare lo sviluppo“.

Ma se l’Europa è lo scenario, la vita di tutti i giorni delle imprese si svolge in Italia, con molti problemi insoluti spesso appesantiti da lungaggini legislative e burocratiche. L’Italia, d’altronde, resta inchiodata a un ritmo di crescita dello zero virgola. E questo per Silvestrini è piuttosto indicativo. “È dimostrato che tenere insieme i tre parametri sviluppo, deficit e debito è praticamente impossibile se manca il primo. E per svilupparsi un Paese ha bisogno di investimenti”. Il segretario generale CNA lancia una proposta al Governo: “Perché non aprire una trattativa forte con l’Europa per non contabilizzare nel debito gli investimenti che ogni Paese realizza? Questa è una soluzione possibile, accettabile, che potrebbe rianimare lo sviluppo”. Resta fermo che la stabilità rappresenta una condizione imprescindibile per le aziende. “Quello che gli imprenditori più di ogni altro temono è l’instabilità – chiarisce Silvestrini- e quello che purtroppo avvertono è una mancanza di fiducia che non stimola ne’ gli investimenti ne’ i consumi. Quindi il primo atto importante, fondamentale, è dare sicurezza, fiducia ai mercati, agli investitori esteri, ai cittadini e ai piccoli imprenditori italiani“.

Silvestrini poi si rivolge alle amministrazioni locali chiedendo di non aumentare il prelievo fiscale, anzi diminuirlo in alcune situazioni, come nel caso della Tari. “Molti Comuni impongono ai nostri artigiani di pagare due volte questa tassa, la cosa non è possibile. Comprendiamo le difficoltà di molte amministrazioni che devono far fronte ai tagli ai trasferimenti. Per questo – continua – chiediamo un maggior dialogo fra mondo delle imprese e i sindaci. Un rapporto dialettico, franco, a volte anche forte, ma coinvolgendo nelle scelte le associazioni di categoria, CNA in modo particolare, essendo in questo territorio forse la realtà più rappresentativa”.

 

 

Silvestrini si è poi soffermato sull’abolizione della lettera R, sull’intermediazione creditizia e sull’ecobonus per le ristrutturazioni. “Proprio nel cuore del manifatturiero toscano la decisione del governo sulla lettera R e sui Confidi rischia di essere maggiormente penalizzante. L’allarme nei giorni scorsi è partito dalla stessa Giunta regionale. Diamo atto all’esecutivo nel primo anno di legislatura di aver introdotto anche misure “utili” a beneficio degli artigiani e dei piccoli imprenditori. Accanto a queste note positive – afferma – poniamo due problemi. Il primo riguarda il credito. Le micro e piccole imprese negli ultimi otto anni hanno accusato una contrazione del 30% del credito. Le banche fanno sempre più fatica a finanziare questa dimensione di impresa”.

“Paradossalmente – avverte – il Decreto Crescita prevede di dare un colpo fondamentale a tutta l’intermediazione, ai confidi cancellando la lettera R, prevista dalla Bassanini che permetteva alle Regioni di legiferare, dando una sorta di ristoro”. “Non si capisce per quale ragione il governo abbia voluto cancellarla. Stiamo facendo una battaglia fortissima affinché venga ricostituita come era”. La seconda criticità è l’obbligo per le imprese di anticipare ai cittadini gli incentivi previsti dall’ecobonus sulle ristrutturazioni: “Una misura che rischia di gravare ulteriormente sulle piccole imprese”.

“Questa norma va cambiata – avverte Silvestrini – è inconcepibile che in un’economia come la nostra non si trovino le agevolazioni necessarie per sfruttare al meglio le potenzialità di micro e piccole imprese”.

Proprio sulle potenzialità degli artigiani e delle piccole e medie imprese italiane si è incentrata l’assemblea annuale di CNA Toscana Centro, dedicata ad “Artigeni”, il contest pensato per scegliere i cinque migliori imprenditori per innovazione e creatività. “Questa iniziativa è in sintonia con la linea confederale e si inserisce in una fase nella quale l’Italia ha bisogno di esempi positivi, di campioni del territorio. La CNA – conclude Silvestrini – vuole esserci sempre, per supportare le imprese nel momento in cui vincono, ma anche per difenderle quando non ce la fanno”.

 

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