L’attuale sistema di welfare “non può più reggere, è necessario concentrarci su come utilizzare le poche risorse disponibili per indirizzare la Nazione verso un futuro che ora non vediamo ma a cui dobbiamo comunque pensare”. Lo ha detto il Presidente della CNA, Daniele Vaccarino, chiudendo l’Assemblea annuale di CNA Pensionati tenutasi presso l’Hotel Palatino a Roma e dedicata al tema: ‘Un nuovo welfare per l’Italia nell’epoca della transizione demografica’. “In questo mondo che cambia e travolge il welfare, come lo abbiamo conosciuto finora, è necessario rivedere i principi che stanno alla base del nostro sistema – ha sottolineato Vaccarino – oggi i nonni rappresentano ancora una valvola di sfogo per sostenere le famiglie ma è necessario ripensare a un modello che ormai non funziona più”.
“Colgo, allora, la proposta presentata oggi dal Ministro della salute Roberto Speranza, intervenuto all’Assemblea, per un Patto di collaborazione finalizzato a rivedere tutto sistema della salute e a costruirne uno nuovo” – ha concluso Vaccarino.
Speranza, infatti, nel corso del suo intervento, ha fatto appello alle forze politiche e sociali per un nuovo Patto Paese dove le Istituzioni e i soggetti sociali “partecipino per giocare insieme la partita del futuro: quella sul tema della salute”. “Sono sicuro che CNA saprà essere un partner autorevole – ha proseguito Speranza- e che remeremo dalla stessa parte per raggiungere i grandi obiettivi che ci siamo posti. Abbiamo di fronte a noi una grande battaglia culturale: far capire che i soldi sulla salute non sono spesa pubblica improduttiva ma investimento sulla qualità della vita delle persone”.
Secondo il Ministro tre sono le direttrici da seguire per riformare il Sistema Sanitario Nazionale: mettere sul piatto la transizione demografica e il passaggio da un sistema sanitario ora pronto ad affrontare le patologie acute a uno buono a sostenere le tante patologie croniche dell’età avanzata; quindi “progettare un SSN più spostato sul territorio e i medici di famiglia e infine affrontate le gigantesche spese che l’innovazione tecnologica e le nuove cure, costosissime ma efficacissime, comportano”.
Ad aprire lavori è stato il Presidente di CNA Pensionati Giovanni Giungi che ha introdotto il tema dell’Assemblea, dedicata ad illustrare le implicazioni dei cambiamenti demografici sul nostro sistema di welfare, approfondendo in particolare i due ‘pilastri’ della garanzia dell’accesso universale ad una sanità di qualità e della certezza di un reddito pensionistico dignitoso. Il Presidente Giungi ha sottolineato nel corso del più importante appuntamento annuale per l’Associazione come “prosegua il nostro percorso volto ad affermare il ruolo di forza sociale di CNA Pensionati, sempre di più al centro del sistema CNA con oltre 230.000 associati. CNA Pensionati vuole essere protagonista in questa fase di cambiamento del paradigma del welfare anche per dare un contributo alla costruzione di un nuovo patto intergenerazionale”.
Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista de Il Messaggero Umberto Mancini, sono intervenuti in qualità di esperti, anche Tommaso Nannicini, membro della Commissione Lavoro del Senato che ha evidenziato l’impossibilità di parlare di welfare, pensioni e assistenza senza inserire il tema della spesa pubblica nella transizione demografica e il Professor Giuliano Cazzola secondo cui “il sistema pensionistico deve essere ripensato sulle nuove forme assunte dalla società odierna per garantirne la sostenibilità”.