Con il perdurare dell’emergenza per la diffusione del Covid-19, CNA Impresa Donna esprime forte preoccupazione per le ricadute economiche sulle imprese femminili, libere professioniste e lavoratrici autonome presenti in settori particolarmente esposti alla crisi causata dal Coronavirus, come quello per la cura della persona e del turismo, dove rappresentano rispettivamente il 50% e il 30% del totale.
Secondo i dati di Unioncamere, nel 2018 le imprese femminili in Italia sono oltre un milione e 337mila, pari al 22% circa del totale delle imprese. Queste realtà dovrebbero essere sostenute con maggior forza, attraverso misure di sostegno al reddito e di conciliazione. Solo così sarà possibile sopravvivere all’impatto della crisi e non costringere le imprenditrici a perdere la propria attività, sia essa autonoma o imprenditoriale, in molti casi frutto di percorsi di indipendenza personale ed economica o semplicemente in risposta alla difficoltà delle donne di accedere alle tutele del lavoro dipendente.
Essere al fianco di queste donne d’impresa permetterà al nostro Paese una ripresa economica più rapida e diffusa, consoliderà la dignità che solo il lavoro sa dare e sarà l’occasione per contribuire concretamente al cambio di passo culturale verso la parità, di cui abbiamo ancora tanto bisogno.
In questo quadro CNA Impresa Donna accoglie con favore le misure annunciate dalla Ministra Bonetti, che ha incrementato di 5 milioni di euro la Sezione speciale del Fondo per le Pmi dedicato all’imprenditoria femminile, ma chiede al Governo, in particolare al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e alla Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti, di essere portatrici tenaci dello sguardo diverso delle donne sulle scelte politiche di queste ore così drammatiche ed impegnative per l’intero Paese.
È questo il tempo di fare ciascuno la propria parte, le donne della CNA ci sono e chiedono solo di poter continuare ad esserci!