L’annuncio del premier Conte di uno slittamento della riapertura dei parrucchieri e dei centri estetici ha acceso la rabbia degli operatori del settore. A Reggio Emilia la protesta prende la forma di una campagna social dal titolo “#covidroulette: la bellezza salverà il mondo, ma chi salverà la bellezza?”.
La riapertura a giugno di queste attività rappresenta una condanna a morte per molte imprese: ecco quindi che un phon per capelli diventa un’arma puntata alla tempia e la lima per le unghie un’arma da taglio avvicinata alla gola.
In Emilia Romagna sono 3mila gli esercizi del settore benessere associati alla CNA, per tutti le medesime difficoltà: mancanza di liquidità, perdita del fatturato e incertezza per il futuro.
Se le imprese regolari faticano a riaprire, mai come in questo momento è necessario contrastare il dilagare dell’abusivismo, piaga di questo settore, con evidenti rischi per la salute e la sicurezza dei clienti. Quel che chiedono è poter riaprire al più presto, sgravi fiscali, finanziamenti a fondo perduto e chiarezza sui nuovi dispositivi di sicurezza.
Le testimonianze degli operatori sono state raccolte in un servizio andato in onda su RaiNews24.