Una categoria legata a doppio filo con il turismo e che, in assenza di flussi di visitatori, ha visto colare a picco le vendite, senza neanche poter contare sui ristori, è quella dell’artigianato artistico.
“La maggioranza delle nostre imprese lamenta riduzioni di fatturato che in molti casi rischiano di mettere a repentaglio la loro sopravvivenza – spiega Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno – e a questo si aggiunge il fatto che, contrariamente ad altri settori come la filiera del commercio, il turismo e la ristorazione, è stato quasi completamente escluso dal sistema dei ristori. Per questo rilanciamo con forza l’appello affinché i ristori siano dati per filiere e categorie e non solo per codici Ateco”.
Per contrastare l’emergenza servono adesso azioni forti, che vadano nella direzione di un intero rilancio del settore. “Essenziale mettere in campo investimenti e strumenti di accesso a misure di sostegno – aggiunge Barbara Tomassini, presidente regionale Marche di CNA Artistico e tradizionale – a partire dagli sgravi fiscali e sugli affitti, fino ad agevolazioni per partecipare a fiere e mostre come quella dell’Artigianato a Firenze, che rappresentano una vetrina di promozione molto importante. Il settore infatti è entrato in crisi anche perché sono venute a mancare occasioni di visibilità, come le fiere di settore, che sono strategiche per l’artigianato. Senza contare il capitolo, azzerati da un anno, di corsi, formazione e situazioni in presenza che i nostri maestri artigiani svolgevano per enti e associazioni del territorio”.
“Adesso la sfida del 2021 sarà quella di non lasciare indietro nessuno e che si mettano in campo strumenti utili a rilanciare l’intero comparto – aggiunge Pietro Angelini, artigiano orafo della CNA di Ascoli – e un’idea può essere la disponibilità, da parte dei Comuni, a mettere a disposizione degli artigiani spazi pubblici, a rotazione, per la promozione dei prodotti locali. Nell’immediato, però, servono i ristori, che non devono essere assegnati sulla base dei codici Ateco, ma sui reali cali di fatturato”.
Un settore – rileva CNA Picena – in forte sofferenza ma che prova a resistere. Anche con le vendite a distanza? Un’indagine CNA su un campione di associati del territorio rileva che 2 imprese su 3 del settore non trova beneficio, per la peculiarità delle proprie produzioni, nell’e-commerce. Ma non per tutti è così. “Nel 2020 l’online ha sostenuto la mia impresa – commenta Giuseppe Coccia, portavoce per la CNA Picena del settore orafo – ma il contatto diretto con le persone che vedono le nostre lavorazioni non è sostituibile da questi sia pur utili e necessari strumenti tecnologici”. Valutazione a cui fa eco Pietro Angelini: “Un laboratorio come il mio, di nicchia di produzioni specifiche e uniche, stenta a poter inserirsi nel commercio online. Per farlo sarebbe necessario avere un campionario vasto e più pezzi in produzione. Questo, considerando anche il costo delle materie prime che per noi orafi resta alto – non possono farlo tutti. Un investimento al buio che per tanti piccoli laboratori è insostenibile”.
I ristori subito, quindi, come ribadisce Augusta Schinchirimini, ceramista di San Benedetto del Tronto: “Un sostegno per le spese correnti, la sospensione di tributi e oneri. Così possiamo provare ad andare avanti sperando che presto, più che mai in una città turistica come quella in cui vivo e lavoro io, tornino in presenza visitatori, turisti e appassionati d’arte e di artigianato di qualità”.
Se per cause di forza maggiore la vendita a distanza dovrà continuare ad essere un elemento di ‘resistenza’, occorre fornire strumenti adeguati a queste tipologie di imprese, come rimarca la ceramista e pittrice Barbara Tomassini: “I normali canali di vendita online non sono sempre adeguati al lavoro e ai prodotti che facciamo. Non possiamo fornire scorte perché si tratta quasi sempre di pezzi unici. Quindi l’acquirente, in presenza o a distanza, deve vedere, capire e conoscere il lavoro che sta dietro l’opera. Quindi anche nell’online sarà indispensabile offrire al pubblico questo mix di produzione e di emozione che possono portare a una vendita ristoratrice”.
Condotta, pur a distanza, che CNA Picena sta perseguendo con determinazione, come precisa Caterina Mancini, responsabile CNA Artistico provinciale: “Video promozionali, azioni a distanza che sostengano le nostre piccole imprese. Il 2020 è stato connotato soprattutto da questi elementi, coinvolgendo gli artigiani e le istituzioni, a cominciare da lavoro progettuale portato avanti negli ultimi anni con la Regione Marche”.
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