“Chiediamo, e non ci sembra di pretendere troppo, di essere trattati come gli altri lavoratori e di poter anche noi fare riferimento ad attività di servizio a tutti gli effetti quali sono appunto bar e ristoranti”. Questa è la richiesta che Primo Guizzardi, portavoce degli agenti di commercio di CNA Modena, fa al Governo in relazione all’ultima precisazione del ministero degli Interni sulle norme del Dpcm che regolano l’attività dei ristoranti in quanto mense.
Infatti, gli esercizi di ristorazione possono svolgere l’attività di mensa e catering nei confronti dei dipendenti delle imprese con le quali stipuleranno un contratto di somministrazione di alimenti e bevande, ovviamente nel rispetto delle misure di contenimento del contagio.
Una buona notizia (anche se parziale) per le attività della ristorazione e per le imprese e i loro dipendenti, ma che esclude le partite iva ed i professionisti – come ad esempio gli agenti di commercio, imprenditori che per la natura stessa della loro attività passano la giornata lontano dal proprio domicilio – in quanto, la possibilità di instaurare i suddetti rapporti contrattuali non è consentita per i titolari di partita Iva o liberi professionisti, poiché tale tipologia di ristorazione non è riconducibile ad attività di mensa continuativo su base contrattuale.