“La CNA, attraverso il confronto diretto che quotidianamente ha con le nostre imprese, vede nel continente africano, un interlocutore di primaria importanza, anche nel futuro delle mpmi”. La vicepresidente nazionale CNA, Roberta Datteri, ha aperto il webinar dal titolo “Prospettive economiche tra Italia e Africa” indicando che “le partnership che stiamo immaginando e cercando di costruire con alcuni Paesi hanno una natura assolutamente paritaria, orientata ad affrontare insieme le molteplici sfide globali, non ultima proprio quella impostaci dalla pandemia. L’interesse è l’opportunità di internazionalizzazione delle imprese italiane, e viceversa. L’Africa per diverse ragioni può rappresentare una concreta opportunità per le nostre esportazioni e una valida alternativa a mercati più maturi e saturi. Un altro motivo del forte interesse nostro e delle aziende che rappresentiamo è legato anche alla possibilità di mettere a disposizione competenze e formazione, in termini di interscambio culturale, tecnico e scientifico che ci darebbero sicuramente l’opportunità di implementare le nostre.”
L’incontro di oggi aveva l’obiettivo di analizzare le principali sfide, politiche ed economiche, interne al continente africano, le previsioni generali per il 2021, anche in funzione della pandemia, le prospettive per le istituzioni e le imprese italiane in seguito alla nascita dell’AfCFTA (Area di libero scambio continentale africana).
Su quest’ultimo punto si è poi focalizzato l’intervento della vicepresidente CNA: “E cosa dire dell’accordo di libero scambio che oggi vede coinvolti nel continente 53 Paesi su 54? Come non vedere quali opportunità si aprono per tante nostre Pmi? Grande impulso alle imprese Italiane per progetti di internazionalizzazione, anche verso l’Africa, arriva dal “Patto per l’export” e da strategie, strumenti e risorse da esso attivati per il tramite di Cdp Sace Simest, della Farnesina, Ice e della rete diplomatico consolare.”
Inoltre, la vicepresidente Datteri ha sottolineato anche le difficoltà economiche, politiche, culturali e congiunturali legate anche alle conseguenze della pandemia. Difficoltà che possono essere superate dall’azione coordinata delle istituzioni, delle imprese, che dovranno individuare i paesi o le aree più consone e adatte ai loro progetti di sviluppo, dalle diaspore per il loro importante ruolo di intermediazione culturale.
Infine, ha concluso Roberta Datteri: “centrale è il ruolo della cultura, della formazione, dell’informazione e della ricerca. Dobbiamo investire più tempo e risorse nella conoscenza del continente africano a partire dalle scuole primarie e secondarie fino ad arrivare alle università. Si incontrano ancora retaggi culturali diffusi e un certo grado di non-conoscenza che inficeranno ogni buon proposito di sviluppo dei rapporti economici.”
Il webinar che si è tenuto oggi fa parte di un ciclo di incontri online organizzato sulla base di un accordo sottoscritto dalla Università Luiss con “Le Reseau”, associazione della diaspora africana in Italia, componente del Consiglio nazionale delle diaspore.
All’incontro di oggi sono inoltre intervenuti: Marta Sachy, direttrice generale di Fondazione Aurora, Tarek Tawfik, vicepresidente di BusinessMed, Massimo Zaurrini, direttore di Africa & Affari, Gianluigi Vassallo, ambasciatore d’Italia in Sudan, Marco Francesco Mazzù, recruiting leader e professore di Marketing & digital della Luiss.
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