Banca Dati SCIP: gli obblighi per la supply chain europea

Dal 5 gennaio di quest’anno è operativo un nuovo obbligo di comunicazione per le imprese che operano sul mercato dell’Unione Europea: la notifica SCIP (“Substances of Concern In articles as such or in complex objects (Products)”).

Le aziende che immettono sul mercato dell’Unione Europea articoli contenenti sostanze presenti nell’elenco delle sostanze candidate SVHC (sostanze altamente preoccupanti) in concentrazione superiore allo 0,1% di peso saranno tenute a notificarli nella banca dati SCIP.

Si tratta di un nuovo database contenente le informazioni sulle sostanze preoccupanti istituito per ottemperare all’articolo 33 del Regolamento REACH (Regolamento CE n° 1907/2006) e, da ultimo, alla Direttiva quadro sui Rifiuti. L’obiettivo della Commissione Europea è quello di puntare sempre di più su una maggiore tutela della salute umana e dell’ambiente, migliorando l’uso delle risorse utilizzate dalle aziende anche nell’ottica di economia circolare.

La direttiva ha conferito all’ECHA (Agenzia Europea per le sostanze chimiche) il compito di sviluppare, sulla base delle informazioni raccolte, una banca dati con le informazioni sugli articoli contenenti sostanze estremamente preoccupanti, agevolando gli operatori dei rifiuti a migliorare tecniche e processi di recupero e separazione dei rifiuti stessi, grazie appunto ad una maggiore conoscenza sulla composizione degli articoli.

L’obbligo di presentare una notifica SCIP si applica a tutti gli articoli (prodotti) che sono immessi sul mercato europeo e che contengono una sostanza estremamente pericolosa. L’obbligo si applica alle aziende che producono, assemblano, importano o distribuiscono tali articoli e, pertanto, ad ogni anello della catena di approvvigionamento, anche ai terzisti in qualità di fornitori.

Al fine di fornire informazioni operative alle imprese in merito all’utilizzo della Banca Dati SCIP (che ad oggi è disponibile solo in inglese), CNA ha organizzato un webinar rivolto alle imprese della supply chain per fornire loro le indicazioni procedurali per adempiere al nuovo obbligo coinvolgendo l’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche e la società di consulenza Flashpoint.

 

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