Le Confederazioni dell’Artigianato e delle Pmi (CNA, Confartigianato Imprese e Casartigiani) ritengono che il testo sulla riforma degli ammortizzatori sociali contenuto nel disegno di legge di Bilancio 2022, approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 ottobre vada nella giusta direzione.
La riforma sembra infatti idonea a garantire un modello di ammortizzatori sociali più inclusivo e guidato dal principio dell’universalismo differenziato, quindi in grado di assicurare a tutti i lavoratori una protezione adeguata e differenziata in base alle caratteristiche settoriali e alle dimensioni aziendali.
Il comparto dell’artigianato vede valorizzata e rafforzata l’esperienza del proprio Fondo di solidarietà bilaterale alternativo che, fin dalla sua costituzione, ha erogato prestazioni a tutte le imprese artigiane – anche quelle con un solo dipendente – facendo esclusivamente leva sulla contribuzione propria.
Per questo motivo, anche durante la crisi determinata dalla pandemia, le imprese artigiane non hanno mai fatto uso della cassa integrazione in deroga, avendo invece utilizzato dapprima e per intero le risorse del Fondo derivanti dalle contribuzioni e, successivamente, come tutti i settori, le risorse appositamente stanziate per la Cassa Covid.
Consideriamo estremamente opportuna, quindi, la precisazione contenuta nel ddl di Bilancio in merito alla natura obbligatoria della contribuzione ai fondi di bilateralità alternativa di cui all’art. 27 del decreto legislativo148/2015.