È stato presentato il primo Report Mismatch realizzato da CNA Toscana Centro nelle province di Prato e Pistoia. Ad approfondire il fenomeno sulla condizione di disequilibrio tra domanda e offerta sui due territori, oltre a presentare proposte concrete, sono intervenuti il presidente CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi, Alessandra Nardini, assessora regionale all’Istruzione, Formazione, Università e ricerca, Impiego, i presidenti delle province di Prato e Pistoia, Francesco Puggelli e Luca Marmo, Dalila Mazzi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato e Luca Tonini, presidente CNA Toscana. L’iniziativa è stata coordinata dal direttore CNA Toscana Centro, Cinzia Grassi.
L’indagine, a cura del responsabile politiche formative CNA Toscana Centro, Giacomo Buonomini, è stata condotta su un campione di 187 imprese con dipendenti associate a CNA selezionate per mestiere, territorio, fascia di età e tipologia societaria tali da essere statisticamente rilevanti.
Le cause del “mismatch” sul territorio
- Questione generazionale: esiste una marcata differenza “quantitativa” tra le persone in ingresso nel mondo del lavoro e la generazione in uscita, che è il 52% più voluminosa di quella in entrata.
- Gli studenti dei percorsi di istruzione e formazione finalizzati a profili professionali di natura tecnica/tecnologica e professionale specializzata sono troppo pochi rispetto alle necessità (oltre il 50% di imprese ha difficoltà a reperire i profili richiesti).
- La qualificazione dei percorsi didattici di istruzione e formazione spesso è disallineata rispetto alle necessità del sistema produttivo e delle imprese, in modo trasversale rispetto ai settori.
- Nelle Pmi continua a prevalere il passaparola per il reperimento del personale in ingresso rispetto all’utilizzo dei servizi dei Centri per l’Impiego
- Rapporto Scuole-Imprese. Poche imprese hanno rapporti con il sistema scolastico con conseguenti perdite di opportunità didattiche e formative.
Conclusioni
- Misure ad hoc per agevolare interventi sia verso gli aspiranti imprenditori, sia verso gli imprenditori che sono intenzionati ad attivare percorsi di successione.
- L’orientamento scolastico deve rappresentare un sistema consolidato integrato nei percorsi didattici, e dovrebbe prevedere una forte sinergia con il mondo delle imprese affinché si rendano consapevoli le scelte sia per le famiglie che per i ragazzi su quali possono essere le opportunità occupazionali nel sistema economico locale.
- Maggiore interazione impresa/scuola
- Sostegni alla formazione aziendale in ingresso
- Il contratto di apprendistato per le Pmi rappresenta la forma d’ingresso preferenziale in azienda. La componente formativa che caratterizza l’apprendistato è decisiva ed è necessario supportarla e renderla più efficace. Dal punto di vista del sostegno alla formazione interna all’azienda, strumenti come quello recentemente finanziato dalla Camera di Commercio di Pistoia-Prato consentono di recuperare i costi, seppur parzialmente, della formazione svolta direttamente dalle imprese finalizzando la stessa alla stabilizzazione occupazionale. Sul fronte della formazione esterna, è venuto il momento di intervenire sulle modifiche di contenuti e metodologie dei programmi didattici, che sempre più rischiano di essere soltanto un costo sia per le imprese che per il sistema pubblico.
- Attivare attività di supporto per imprese e scuole attraverso gli strumenti della Camera di Commercio e l’esperienza delle associazioni di categoria che possono accompagnare un percorso di intensificazione dei rapporti e di aumento delle imprese disponibili a ospitare percorsi di alternanza efficaci.
- I diplomati Its a oggi non sono sufficienti a soddisfare tutte le esigenze delle imprese. Per questo CNA sta contribuendo, assieme a numerose aziende associate all’attività degli Istituti Tecnici Superiori, in particolare sulla meccanica.
- Qualificare e ri-adattare le competenze
- Il metodo di lavoro scelto dalla Regione Toscana per la definizione degli strumenti e l’utilizzo delle risorse del “Patto per il Lavoro” è apprezzabile. La costituzione dei tavoli territoriali va nella direzione di una programmazione con struttura “Bottom-Up” che CNA Toscana Centro appoggia in virtù della scelta di valorizzazione le specificità territoriali. Lo riteniamo un metodo da rendere strutturale e da organizzare con compiti e regole efficienti per la programmazione degli interventi sulla formazione e le politiche attive. Le nostre proposte per il lavoro dei tavoli che si avvierà nelle prossime settimane andranno nella scia tracciata da questo report, che mette al centro per la prima volta una disponibilità del sistema delle imprese a assumere spesso più elevata di quella che il mercato del lavoro è in grado di soddisfare.
- Sburocratizzare il lavoro dei Centri per l’Impiego
- Si evidenzia la carenza di laboratori nuovi, moderni e efficienti, collocati in luoghi strategici a disposizione di tutta la filiera della formazione in cui dare continuità e affinare esperienze e percorsi formativi richiesti da settori strategici quali legno, autoriparazione, meccanica, tessile. Per questo l’investimento in strutture stabili è uno dei presupposti per costruire un’efficace filiera didattica in linea con i fabbisogni delle imprese del territorio di Prato e Pistoia. I finanziamenti del PNRR in questo senso rappresentano una grande occasione per raggiungere questo obiettivo e in proposito il “Patto locale per lo Sviluppo e il potenziamento delle competenze del Comune di Prato” siglato tra gli enti e le parti sociali del territorio e l’Assessora Nardini rappresenta un impegno concreto da perseguire e finalizzare.
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