È necessario prorogare almeno per un altro trimestre le misure emergenziali per attenuare gli impatti del caro-energia sulle piccole imprese in scadenza a fine giugno. È quanto sottolinea CNA nel corso dell’audizione in Commissione industria del Senato sulla comunicazione della Commissione Europea in merito alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici e prezzi accessibili.
La sospensione delle voci relative agli oneri generali di sistema, la riduzione dell’IVA sul gas naturale, i crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas hanno contribuito non ad annullare, ma almeno ad attenuare gli impatti del caro-energia sulle piccole imprese, che sopportavano l’onere di alti costi energetici già in condizioni pre-crisi. È noto infatti che le PMI italiane sostengono le bollette più care d’Europa (il 33,5% in più rispetto alla media dell’UE) subendo un notevole svantaggio competitivo, che diventa ancor più pesante guardando al mercato nazionale dove una piccola impresa sostiene costi energetici 4 volte superiori rispetto alla grande industria.
CNA auspica interventi immediati grazie alla deroga temporanea sugli aiuti di Stato che consente di finanziare misure per contrastare il balzo dei prezzi energetici e sostenere la ripresa. Secondo CNA va sostenuto un intervento unitario e coordinato a livello europeo, sia per inserire elementi nuovi nel mercato energetico all’ingrosso per metterlo in sicurezza rispetto alla volatilità dei prezzi, sia per rafforzare quelle misure finora adottate nel segmento al dettaglio in via emergenziale.
CNA inoltre sollecita l’introduzione di strumenti in grado limitare l’impatto del “caro gas” sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica attraverso la fissazione di un massimale di prezzo. Tuttavia tale ipotesi deve garantire equilibrio e trasparenza sulla filiera, per evitare possibili effetti distorsivi a vantaggio delle produzioni di energia da fonti fossili che, secondo il modello proposto, andrebbero compensate per le minori rendite realizzate. In tal senso, è utile guardare alla recente esperienza spagnola e portoghese.
Per quanto riguarda la possibilità di inserire un massimale di prezzo per il gas commercializzato nell’Unione Europea si tratta di una misura su cui CNA esprime da tempo la propria preferenza, poiché anche in tal caso il cap produrrebbe benefici a cascata sulla filiera.
Infine CNA ribadisce che le misure contro il caro-energia devono essere coerenti con il processo di decarbonizzazione tracciato a livello europeo e nazionale. CNA sollecita da tempo Governo e Parlamento a investire sui grandi numeri delle piccole e medie imprese italiane, che hanno a disposizione centinaia di migliaia di metri quadri di tetti delle proprie sedi produttive da sfruttare per l’installazione di impianti fotovoltaici. Si tratterebbe di un intervento che, se programmato su base almeno triennale, porterebbe al rapido aumento della potenza FER installata.