Si è riunito questa mattina presso il ministero dello Sviluppo economico il “tavolo automotive”, presieduto dal ministro Giancarlo Giorgetti e dal viceministro Gilberto Pichetto Fratin, che vede la presenza della CNA e delle altre associazioni datoriali, di organizzazioni sindacali e aziende del settore. All’incontro erano presenti i ministri Daniele Franco, Andrea Orlando, Enrico Giovannini e Roberto Cingolani.
Il ministro Giorgetti, in apertura ha ricordato il significativo intervento pluriennale a sostegno del settore e la possibilità di una eventuale rimodulazione degli incentivi alla luce della loro attrattività. Il ministro ha inoltre sottolineato l’esigenza di un sostegno importante agli investimenti per accompagnare la filiera, con la consapevolezza di dover provare a superare i limiti del quadro regolamentare europeo.
Il viceministro Pichetto Fratin, nel sottolineare il rilevante peso del settore sull’economia nazionale, ha richiamato l’esigenza di una politica industriale che sappia muoversi nell’ambito di una effettiva neutralità tecnologica, perseguendo l’obiettivo della sostenibilità. Il viceministro ha altresì sollecitato un confronto mirato a definire strumenti funzionali al sostegno del settore.
Nell’ambito del confronto, CNA, nel confermare le condivisioni per un approccio non ideologico al tema, che salvaguardi le specificità delle filiere coinvolte, ha sottolineato la necessità di una specifica attenzione ai veicoli commerciali pesanti e ha richiesto la messa in campo di strumenti in grado di coinvolgere tutte le imprese, comprese le micro e le piccole, parte significativa del settore. Lo strumento a oggi indicato, il Contratto di sviluppo, non è accessibile, infatti, a queste imprese. Servono, quindi, strumenti diversificati per dimensione, che sappiano accompagnare anche artigiani e piccoli imprenditori nella qualificazione delle competenze e nel sostegno agli investimenti innovativi necessari per riposizionarsi e rimanere sul mercato.
CNA ha inoltre sollecitato il Governo a presidiare al meglio la tutela di tutte le filiere coinvolte. Il dibattito, infatti, oggi è focalizzato sul tema del propulsore, mentre stiamo assistendo a pericolose delocalizzazioni di forniture e lavorazioni che sono comunque pezzi importanti della filiera, quali stampi e carrozzeria, ambiti nei quali l’Italia vanta competenza ed esperienza invidiate nel mondo.