La semplificazione fiscale deve diventare un principio generale capace di orientare scelte normative e prassi. È quanto ha sottolineato CNA nel corso dell’audizione davanti alle commissioni finanze e bilancio della Camera sul decreto semplificazioni, evidenziando la necessità di eliminare una serie di adempimenti ormai superflui grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, onerosi per le imprese come il regime Iva dello split payment e del reverse charge. Proprio per questo la proroga al 2026 del reverse charge nel decreto è emblematica dell’esigenza di semplificare. Infatti il reverse charge, in particolare nel settore dell’edilizia, rappresenta una spina nel fianco delle imprese, in quanto complica l’emissione della fattura e in alcuni casi determina situazioni croniche di credito Iva. Per questo occorre verificare a posteriori – ha indicato CNA – la reale efficacia di ogni misura per il contrasto dell’evasione.
Gli spostamenti in avanti delle date per la messa a disposizione dei modelli dichiarativi e delle specifiche tecniche per i software, determina delle difficoltà concrete per imprese e intermediari dal momento che il termine per effettuare i versamenti e la presentazione dei modelli non è stato spostato in avanti nel tempo. Questo riduce notevolmente i tempi per adempiere. Si pensi alla trasmissione delle Certificazioni Uniche: i modelli verranno rilasciati entro il mese di febbraio e il termine di trasmissione delle CU è rimasto il 16 marzo di ogni anno. Soli 15 giorni di tempo, sperando che il software sia già pronto.
Nel corso dell’audizione, CNA ha ribadito l’esigenza di abrogare la disciplina delle società di comodo interamente, anche se l’esclusione delle società in perdita sistemica costituisce un passo avanti.
Sulla semplificazione dei modelli Irap, CNA apprezza il provvedimento con l’accorpamento delle voci deducibili indicando che le difficoltà delle società di software di aggiornare i programmi in poco tempo, consentirà alle imprese di fruire dei benefici solamente dall’anno 2022. Sull’esterometro, la Confederazione esprime giudizio positivo sulla possibilità per le piccole imprese di non essere obbligate alla trasmissione dei dati ma l’elemento negativo è l’avvio in corso d’anno della nuova causa di esclusione che determinerebbe comunque complicazioni procedurali.
Infine, CNA ha rilevato come esempio concreto di mala programmazione delle procedure da parte dell’amministrazione, la proroga dal 30 giugno al 30 novembre prossimo dell’autodichiarazione aiuti Covid. Era sufficiente chiedere al contribuente qualche dato in più al momento della richiesta per evitare la presentazione del modello.