“L’Appennino alto fermano, come ratificato dal ministro Carfagna lo scorso 23 giugno, entra a pieno titolo nella Strategia nazionale delle aree interne del Governo. È un’ottima notizia, che rende merito al lavoro svolto anche dalla nostra associazione di categoria”. Ad affermarlo il presidente di CNA Fermo, Emiliano Tomassini, e il direttore, Alessandro Migliore, commentando l’ingresso nella Snai di sette comuni fermani: Amandola, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Santa Vittoria in Matenano, Smerillo.
“Un risultato importante ma che ha avuto una lunghissima gestazione – prosegue Migliore – dopo il colpo subito con l’esclusione del 2010. La situazione dei comuni dell’interno è ancora critica per il sisma, l’aggravarsi della crisi economica e la pandemia. Purtroppo cittadini e imprenditori vivono un territorio dalle gravi carenze, da quelle infrastrutturali a quelle tecnologiche. La CNA presente nell’area montana e attiva grazie all’ufficio zonale e agli imprenditori che compongono il direttivo, è stata da subito al fianco dei comuni coinvolti per lavorare affinché l’alto Appennino fermano venisse considerato ‘area interna’ a tutti gli effetti”, conclude il direttore.
Un territorio che risente di tante criticità, ma che custodisce elementi preziosi per la ripartenza: “Le risorse che arriveranno – afferma Tomassini – saranno utili per invertire una tendenza pericolosa, quella dello spopolamento di un’area montana che è scrigno di storia, cultura, tradizioni, natura, enogastronomia, ecosostenibilità e di uno stile di vita salutare. Dopo i duri colpi inferti dal sisma e dall’emergenza sanitaria la nostra zona montana merita di essere sostenuta e accompagnata per una ripartenza che sia reale”, conclude il presidente di CNA Fermo.
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