Come sviluppare una comunità energetica, quali fonti rinnovabili e quali strumenti utilizzare per risparmiare, conoscere alcuni degli esempi più interessanti di autoproduzione. Di questo e molto altro si è parlato durante il convegno “Comunità energetiche rinnovabili” che si è svolto a Poppi (Arezzo) al Castello dei Conti Guidi.
L’evento rientra nelle iniziative di CNA Toscana per aiutare le imprese artigiane a trovare strategie, a breve e lungo termine, per affrontare l’aumento di elettricità e gas, come hanno spiegato nell’intervento introduttivo il presidente di CNA Arezzo Mascagni e la vicepresidente Franca Rizzo, moderatrice del dibattito.
L’obiettivo principale è quello di perseguire la strada dell’autonomia energetica con percorsi sia singoli che aggregati. Proprio a questi ultimi è stata data maggiore attenzione, in particolare alle comunità energetiche grazie agli interventi di Gianni Girotto presidente dell’associazione ‘Collaboriamo’ e Simone Tartaro dell’agenzia regionale Recupero Risorse e Silvia Chiassai Martini, presidente della provincia di Arezzo.
Le comunità energetiche in Italia al momento sono 20, generalmente di piccola taglia, a livello europeo la situazione è diversa, in Germania, per esempio se ne contano addirittura 1750. L’elemento fondamentale delle CER è aumentare il più possibile il numero degli attori coinvolti per raggiungere vantaggi consistenti: risparmio energetico, valorizzazione delle fonti presenti sul territorio e della vocazione economica del territorio, diffusione della cultura della sostenibilità, riduzione delle emissioni di carbonio.
Le CER possono essere alimentate con fonti diverse: fotovoltaico, idroelettrico, biomasse, mini-eolico, geotermico, le potenzialità di quest’ultima sono state illustrate da Aurelio Cupelli, direttore di Rete Geotermica.
La tecnologia delle pompe di calore è stata presentata da Riccardo Bani, presidente di ‘Arse’, e il teleriscaldamento a freddo è stato illustrato con il contributo di Fabio Roggiolani co-fondatore di ‘Ecofuturo Festival’.
Nicola Fantini del CNR ha poi presentato alcuni esempi di autoproduzione e risparmio e Martina Valdarnini, di ‘Oasi Consulting srl’, ha illustrato alcune delle misure per il risparmio energetico delle imprese.
La seconda parte del convegno, introdotta dal presidente di CNA Toscana, Luca Tonini, ha visto gli interventi della vicepresidente di CNA Nazionale, Elena Calabria, e del presidente di CNA Industria Toscana, Argeo Bartolomei, che hanno presentato le proposte della Confederazione a supporto delle aziende artigiane.
“Con questo convegno – ha spiegato Fabio Mascagni, presidente di CNA Arezzo, nel suo intervento introduttivo – abbiamo affrontato concretamente una serie di soluzioni e opportunità per favorire nuovi sistemi di produzione energetica, interventi a misura di artigiani e piccole e medie imprese, di cittadini e territori. È emersa l’importanza della rete territoriale fra soggetti pubblici e privati per sostenere chiare e immediate azioni per l’efficientamento energetico e la sostenibilità ambientale. Un percorso urgente per la nostra competitività così come è urgente la nostra richiesta di una semplificazione burocratica e amministrativa che sostenga gli investimenti delle imprese in questo settore”.
“Le nostre imprese stanno mostrando grande attenzione alla transizione energetica – ha detto nel suo intervento il presidente di CNA Toscana Luca Tonini – molte si sono già attrezzate ricorrendo all’utilizzo delle varie fonti energetiche rinnovabili, ancor prima dell’aumento del costo dell’energia. Ma il nostro impegno non può e non deve fermarsi qui, le comunità energetiche potrebbero essere davvero la soluzione per superare le difficoltà dovute all’aumento dei costi energetici, con il valore aggiunto del rispetto dell’ambiente”.
“In questo momento la crisi energetica sta colpendo fortemente le nostre imprese – afferma Elena Calabria, vicepresidente di CNA Nazionale – in una recente ricerca è emerso che il 13,6% delle imprese non è più in condizioni proseguire la propria attività e il 21,2% è costretto a ridurla. Per affrontare la situazione, la Confederazione è impegnata con progetti a breve a lungo termine. Nel breve termine stiamo lavorando per inviare le nostre proposte per il prossimo decreto aiuti. Richiederemo una proroga per il credito d’imposta per i costi energetici, l’azzeramento degli oneri di sistema ed il rinvio della liberalizzazione del mercato dell’energia che penalizzerebbe le piccole imprese. A medio termine stiamo operando per sostenere le comunità energetiche e l’autoconsumo. In questo senso va la nostra proposta di tappezzare i tetti dei circa 125.000 capannoni di pannelli solari, contribuendo all’autonomia energetica del paese; abbiamo chiesto di estendere alle imprese la legge per il credito d’imposta del 50% sull’installazione degli impianti fotovoltaici ed una conseguente sburocratizzazione dell’iter per la realizzazione di questi progetti”.
“Sul fronte delle comunità energetiche abbiamo da poco presentato il progetto ‘La transizione ecologica nel territorio tosco emiliano” – aggiunge Argeo Bartolomei presidente di CNA Industria Toscana – che trae la sua forza dall’efficacia del sistema creato in questi anni da CNA. Attualmente il sistema energia non vede un adeguato coinvolgimento delle PMI, il nostro obiettivo è quello di divenire artefici del nostro futuro per dare anche in questo modo sostegno e solidità alle nostre aziende”.