Nelle Marche le imprese assumono di meno. A frenare i nuovi ingressi di personale sono le aspettative su una inflazione a doppia cifra, sulla crescita del costo del denaro e su un inverno difficile per i costi e l’approvvigionamento energetico. A mettere nero su bianco le previsioni di assunzione dei lavoratori da parte delle imprese regionali, è il Centro Studi CNA Marche, che ha elaborato i dati Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro.
“Tra ottobre e dicembre” affermano il presidente CNA Marche, Paolo Silenzi, e il segretario, Otello Gregorini, “le imprese della nostra regione prevedono di assumere 29.720 lavoratori, con un calo di 4.310 addetti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, pari all’8,6 per cento. In realtà le assunzioni saranno ancora meno perché in 47 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. In particolare è considerato di difficile reperimento il 56 per cento degli operai specializzati nelle attività meccaniche ed elettromeccaniche, il 62 per cento di cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, il 63 per cento dei tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. Si ripropone, quindi, l’annosa questione della mancata rispondenza tra domanda e offerta di lavoro – proseguono – i Centri per l’Impiego dovrebbero fare uno sforzo ulteriore per mettere in contatto imprese e lavoratori, ma anche scuole e centri di formazione dovrebbero tenere in maggior conto le esigenze delle imprese. Poniamo di nuovo l’accento sulla necessità di valorizzare gli Istituti Tecnici Superiori regionali, dove oltre l’80 per cento degli studenti trova un impiego ancor prima di aver concluso gli studi” sottolineano in conclusione i vertici di CNA Marche.
Se si considerano le entrate previste nei principali settori di attività nel trimestre ottobre-dicembre, si vede come, tra i settori più importanti per ingressi previsti di lavoratori, solo costruzioni e servizi turistici registrino una crescita delle assunzioni previste (rispettivamente +14,1 per cento e +10,1 per cento); in forte diminuzione sono gli ingressi lavorativi previsti da Servizi operativi di supporto a imprese e persone (-22,2 per cento) e da produzioni meccaniche ed elettroniche (-34,3 per cento).
Guardando ai profili professionali, quattro assunzioni su dieci riguarderanno gli operai specializzati e conduttori di impianti e una su quattro le professioni commerciali e dei servizi. Solo due assunzioni su dieci saranno a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato mentre otto su dieci saranno a tempo determinato, a confermare l’incertezza di un periodo economico difficile. Nel 31 per cento dei casi le imprese cercano giovani con meno di trent’anni e nell’11 per cento richiedono personale laureato. Nel 62 per cento delle assunzioni è richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
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