A fronte delle censure rivolte dall’Anac al bando della primavera 2022 finalizzato alla conclusione di Accordi quadro per il restauro del patrimonio culturale, CNA Restauratori ha chiesto ai competenti ministeri di sospendere due bandi che presentano caratteristiche analoghe.
Il primo, del valore massimo stimato in 124 milioni di euro, tratta di “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo edifici di culto (Fec) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)” e sarà aggiudicato da Invitalia per conto del ministero dell’Interno.
Il secondo, ugualmente gestito da Invitalia, che affida lavori e servizi di ingegneria e architettura per l’attuazione del Piano sviluppo e coesione del ministero della Cultura – Fondo Sviluppo e Coesione, vale circa 70 milioni di euro.
Nella delibera 592 dello scorso dicembre Anac ha mosso pesanti rilievi tanto all’uso dell’Accordo quadro nello specifico settore del restauro, quanto alle modalità del bando definite in violazione dei principi di libera concorrenza, trasparenza e par condicio.
CNA Restauratori ha manifestato ai ministri Matteo Piantedosi e Gennaro Sangiuliano la necessità di valutare la sospensione dei bandi per renderli coerenti con le norme che tutelano l’accesso alle imprese di più piccole dimensioni, in stragrande maggioranza nel settore del restauro.
Appalto Ministero Cultura da 44 milioni per restauri, Anac boccia l’accordo quadro