La European Circular Economy Stakeholder Platform (ECESP) ha organizzato il primo EU Circular Talk dell’anno, dal titolo “La tassonomia e la finanza sostenibile: Cosa significa per il settore degli edifici e delle infrastrutture?”.
Questa sessione mirava a chiarire cosa la Tassonomia UE e le tendenze della finanza sostenibile potrebbero comportare per il settore delle costruzioni. Infatti, la catena del valore delle costruzioni, soprattutto la sua stragrande maggioranza di PMI, ha difficoltà a percepire e ad adattarsi agli effetti concreti che tali cambiamenti avranno sulle loro attività quotidiane.
Nel primo panel, dopo che Josefina Lindblom della DG Ambiente ha spiegato come il concetto di Level(s) contribuisca alla razionalizzazione delle iniziative della Commissione europea in materia di sostenibilità, i rappresentanti della Piattaforma europea per la finanza sostenibile e dell’ONG World Green Building Council hanno ricordato lo stato di avanzamento del regolamento sulla tassonomia, in particolare i criteri previsti per gli atti delegati sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sulla circolarità.
Il Segretario generale dell’EBC Fernando Sigchos Jiménez è stato invitato a partecipare a una seconda tavola rotonda con il German Sustainable Building Council e Assiduus, un’azienda tedesca che ha creato la propria architettura ambientale, sociale e di buon governo (ESG) per la rendicontazione, al fine di condividere l’attuale comprensione e le preoccupazioni delle PMI e degli artigiani riguardo al quadro in via di sviluppo che combina la tassonomia, la rendicontazione sostenibile e il desiderio di una maggiore circolarità nel settore.
Ha menzionato il fatto che le nuove regole sulla finanza sostenibile e sulla rendicontazione di sostenibilità sono incorporate in diversi strumenti legislativi e normativi, non solo la tassonomia e i suoi atti delegati, ma anche la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e i suoi standard di rendicontazione sviluppati dall’EFRAG (l’European Financial Reporting Advisory Group), o ancora la nuova direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence (CSDD), che richiede un approccio pragmatico, coordinato e coerente da parte delle istituzioni europee quando si tratta del loro impatto sulle PMI.
Ha aggiunto che, come molti altri stakeholder e operatori economici, anche le PMI edili e l’artigianato non sono ancora pienamente consapevoli della tassonomia o hanno difficoltà a concettualizzarne il potenziale impatto. Riguardo alla tassonomia UE, ha sottolineato il grande timore delle PMI che la “conformità alla tassonomia” diventi un marchio di qualità e che il loro accesso al credito sia ulteriormente ostacolato da queste nuove regole quando vengono applicate dal settore finanziario, in particolare dalle banche partner abituali. Per quanto riguarda la rendicontazione di sostenibilità, anche se le PMI non sono attualmente destinatarie dirette della legislazione UE in materia, oggi temono un effetto “goccia a goccia” dovuto agli obblighi di rendicontazione ambientale e sociale delle imprese più grandi e agli standard di rendicontazione che non considerano le piccole imprese come la norma.
Ha concluso affermando che la finanza sostenibile non può essere dissociata dal futuro del settore delle costruzioni, ma richiede lo sviluppo di strumenti adatti alla realtà delle piccole imprese con un quadro normativo chiaro e semplificato. Data la loro importanza nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e della Renovation Wave, le PMI edili e l’artigianato hanno bisogno di un approccio pratico alla tassonomia UE e alla rendicontazione della sostenibilità.
EBC continuerà a seguire lo sviluppo di questi strumenti legislativi europei, per portare il punto di vista delle PMI e degli artigiani dell’industria delle costruzioni, ma anche per demistificare e chiarire questi temi per le piccole imprese edili.