È stata firmata oggi la convenzione tra CNA Piemonte e CCR – Centro conservazione e restauro Venaria Reale presso la sala d’onore della Fondazione Circolo dei Lettori.
All’incontro sono intervenuti Andrea Tronzano, assessore allo Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese; Nicola Scarlatelli, presidente CNA Torino; Luca Emilio Brancati, presidente CNA Artistico e Tradizionale Piemonte; Stefano Trucco, presidente CCR La Venaria Reale; Sara Abram, segretario generale CCR La Venaria Reale.
La convenzione è stata pensata per definire progetti comuni di conservazione e restauro di beni culturali in cui le due istituzioni potranno mettere in comune le rispettive conoscenze e competenze professionali e per creare una piattaforma virtuosa per l’avvio d’impresa.
Si tratta dunque di un’azione con l’ambizione di avere ricadute positive sia sul fronte della formazione sia dell’economia, oltre che su quello della conservazione dei beni culturali.
Nell’ambito della convenzione, il CCR e CNA collaboreranno anche alla realizzazione di un ciclo di incontri di networking tra imprese e giovani restauratori dei beni culturali e neolaureati per sviluppare nuove opportunità professionali e per mettere in contatto le imprese artigiane associate a CNA Piemonte con restauratori neolaureati per l’attivazione di tirocini post laurea.
Inoltre, attraverso i propri canali di formazione e grazie all’utilizzo della piattaforma digitale CCR Digital Lab, il CCR promuoverà un corso erogato dai professionisti di CNA per fornire le conoscenze su temi legali, economici e amministrativi e gli strumenti necessari per l’avvio di nuove imprese, compresa una attività di consulenza a cura di CNA per supportarne le fasi gestionali iniziali.
“Il protocollo d’intesa tra CNA Piemonte e Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale pone le premesse per un ampliamento di visione più ampia della formazione nel settore del restauro e, parallelamente, della trasmissione d’impresa e del saper fare artigiano – ha affermato Luca Emilio Brancati, presidente CNA Artistico e Tradizionale Piemonte- L’idea di creare occasioni di proficuo scambio tra il mondo della formazione accademica e quello della tradizione esperta ‘di bottega’ è un concetto antico che, però, nel tempo si è andato sfortunatamente perdendo. Abbiamo ritenuto importante che i giovani in formazione universitaria potessero apprendere quel ‘saper fare’ che gli esperti artigiani professionisti posseggono magari da generazioni, ma che non risulta codificato nei manuali scolastici. Contemporaneamente è vitale per le attività artigiane lo scambio di conoscenze e visioni con i futuri professionisti del restauro, uno scambio che – in alcuni casi – potrebbe portare anche alla continuità di imprese artigiane d’eccellenza che, per raggiunti limiti d’età e per mancanza di discendenza, sarebbero destinate a chiudere trascinando anche nell’oblio preziose conoscenze tecniche. È pertanto con soddisfazione ed emozionata aspettativa che si dà avvio a questa occasione di diffusione della cultura d’impresa artigiana e devo ringraziare l’entusiasmo e la visione che il presidente, Stefano Trucco e il segretario generale del CCR, Sara Abram, hanno riservato a CNA nell’accogliere e dare potenzialità a questo progetto di indubbia ricaduta culturale ed economica, non solo per il territorio piemontese, ma per il Paese e il nostro prezioso Patrimonio culturale”.
“Uno degli obiettivi del mio mandato da presidente è stato quello di lavorare sulle relazioni tra il Centro e il territorio – ha specificato Stefano Trucco, presidente del CCR – Grazie a questo protocollo e alle iniziative che ne deriveranno, sarà possibile mantenere vivo il legame tra la disciplina del restauro e la qualificata esperienze delle imprese artigiane, attraverso esperienze di formazione, condivisione di competenze e attività di collaborazione”.
“Una convenzione che mette insieme eccellenze uniche – ha sottolineato Andrea Tronzano, assessore alle Attività produttive e all’artigianato della Regione Piemonte – Un accordo che da un lato va a vantaggio del vasto patrimonio dei beni culturali piemontese in modo da valorizzarlo sempre più e dall’altro promuove le competenze professionali e la manualità di un comparto unico che sa stupire per la qualità del proprio lavoro. Un gioco di squadra quanto mai necessario per valorizzare e qualificare al meglio le competenze degli artigiani piemontesi”.