La pausa pranzo diventa digitale grazie alla piattaforma e alla app Cibuspay, ideata dall’omonima startup bolzanina, associata alla CNA territoriale.
La piattaforma, con un semplice click, consente al datore di lavoro di acquistare credito digitale, caricarlo sulla posizione individuale di ogni collaboratore aziendale, il quale fruisce dei prodotti e dei servizi nei ristoranti e bar convenzionati. Il pagamento avverrà attraverso l’apposita app e sarà immediatamente verificabile e tracciabile dal ristoratore e dall’azienda per cui il fruitore del pasto lavora. Grazie alla dematerializzazione del processo, il servizio è gratuito per imprese e lavoratori, mentre i ristoratori pagano una commissione del 9%, meno della metà rispetto agli attuali servizi di intermediazione per il buono pasto. La procedura digitale consente di fruire delle defiscalizzazioni esistenti e le ottimizza, è rapidissima e personalizzata, sempre tracciabile.
L’idea è venuta in mente a Davide Baio, attivo nel campo della ristorazione con il locale “Cibus” in Zona produttiva a Bolzano, e a Nick Preda, esperto di informatica e processi innovativi. “Da pochi giorni – raccontano con entusiasmo i due soci – siamo stati accolti nell’incubatore I3P del Politecnico di Torino. Avremo l’assistenza necessaria per ottimizzare la piattaforma e sviluppare il nostro modello di business. Nel frattempo, avendo già in carnet diverse attività di ristorazione, vogliamo farci conoscere in Alto Adige e svolgere la nostra funzione di punto di incontro digitale tra domanda, ovvero la richiesta di pasti per la pausa pranzo, e offerta, ovvero la ristorazione”.
CNA-SHV, oltre a dare sostegno e accompagnamento alla startup Cibuspay in questa importante fase di promozione del servizio, che fa seguito al periodo di test superato con successo, si farà carico di promuovere l’iniziativa come una valida possibilità di welfare integrativo territoriale verso i lavoratori. “È importante – sottolinea il presidente di CNA-SHV, Claudio Corrarati – che alle buone idee e ai giovani imprenditori di talento non manchi il sostegno dell’Associazione e nemmeno delle strutture pubbliche esistenti. È un peccato che Cibuspay abbia trovato posto al Politecnico di Torino anziché al Noi Techpark di Bolzano, pur avendo in mano un progetto che si muove nel campo della digitalizzazione ed ha sviluppi potenziali che toccano anche le trattative sindacali sull’integrativo salariale. Siamo comunque lieti che per Cibuspay si aprano orizzonti importanti e ci auguriamo che possa consolidarsi anche nel nostro mercato regionale”.