Si è tenuta a Pescara, a cura di CNA Abruzzo, l’assemblea dei balneari aderenti alla CNA sulla riforma delle concessioni demaniali.
All’incontro, in una sala gremita di operatori provenienti da tutta la costa regionale, sono intervenuti il presidente e il direttore regionale della CNA, Savino Saraceni e Silvio Calice, insieme al presidente e al coordinatore nazionale di CNA Balneari, Sabina Cardinali e Cristiano Tomei.
La riforma delle concessioni deve prevedere una definizione sull’equa remunerazione degli investimenti effettuati e già ammortizzati dagli attuali concessionari. Si tratta di tener conto della natura di queste imprese, quasi tutte a conduzione familiare. Imprese che rappresentano la spina dorsale del sistema: un insieme di investimenti materiali e immateriali realizzati in anni e anni, nel lavoro di una vita, cose che dovranno essere considerati nel modo dovuto. Questa la linea di CNA Balneari emersa durante l’incontro.
Decisivo, in questo quadro, il rapporto con le istituzioni per ottenere risposte certe per tutelare un modello turistico di qualità, valido su tutte le regioni costiere, che si fonda su un turismo rivolto soprattutto alle famiglie e costituito, in gran parte, da piccole imprese a conduzione familiare.
Il riconoscimento dell’avviamento d’impresa è necessario per tutelare le piccole attività del settore su un tema che tiene sulle spine i titolari degli stabilimenti balneari, incerti sul loro destino. Una incertezza che si traduce in un appello rivolto alle istituzioni, che è stato raccolto dal Sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo con delega al Turismo, Daniele D’Amario, con l’intento di incontrarsi al più presto per coordinare un’azione che definisca l’agenda delle prossime settimane attorno agli obiettivi da raggiungere.