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A Pistoia e Prato parte la sperimentazione del progetto Open Welfare

A Pistoia e Prato parte la sperimentazione del progetto Open Welfare

“Gli ultra 65enni – che superano i 14 milioni in Italia – rappresentano la vera forza sociale del Paese e dovrebbero poter contare su un welfare all’altezza delle loro esigenze e necessità, cosa che oggi non è. CNA Pensionati Toscana Centro ha già attivato il progetto sperimentale Open Welfare con l’obiettivo di dare risposte alle tante difficoltà di questa fascia di popolazione, ma serve un forte impegno istituzionale e governativo per cambiare rotta”.

A rilevarlo con forza è stata l’Assemblea annuale 2024 di CNA Pensionati Toscana Centro tenutasi oggi al circolo ARCI di Santomato per fare il punto, da un lato, sulle sempre più pesanti difficoltà di accesso ai servizi per questa enorme fascia di popolazione e, dall’altro, per spiegare il progetto innovativo Open Welfare che CNA sta mettendo in pratica proprio sui territori di Pistoia e Prato.

Il convegno, aperto dal presidente di CNA Pensionati Toscana Centro Luciano Bartolotti, ha visto la partecipazione del segretario nazionale CNA Pensionati, Mario Pagani, del presidente di CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi, della project manager CNA EDI “Welfare a Misura” Cosetta Carretti, di Silvia Rossi, coordinatore CNA Pensionati Toscana Centro, ed è stato moderato da Cinzia Grassi, direttore di CNA Toscana Centro.

“CNA Pensionati – ha sottolineato il segretario nazionale Mario Pagani – ha un ruolo trainante nella costruzione di quel grande progetto che abbiamo definito ‘CNA Forza Sociale‘, in quanto portatrice di valori collettivi non solo di categoria, ma anche per il futuro delle imprese. Abbiamo la consapevolezza di poter realizzare una grande ambizione: quella di accompagnare la Confederazione a candidarsi quale soggetto in grado di rappresentare gli interessi generali dell’Italia. Per esercitare al meglio questo ruolo, da tempo abbiamo accompagnato il nostro impegno sulla tutela delle pensioni al presidio su tematiche più generali, a partire dalla sanità, le cui criticità pesano soprattutto sulle persone più anziane, ma interessano tutta la collettività, partendo dalla riaffermazione del principio costituzionale secondo cui la salute è un diritto di tutti”.

Come sottolineato da Luciano Bartolotti, “le persone con più di 65 anni sono oggi un quarto della popolazione totale e fanno i conti, ogni giorno, con difficoltà sempre più pressanti di accesso ai servizi, andando incontro a  rischi evidenti come il rischio povertà legato al basso livello delle pensioni, il rischio di non ricevere cure adeguate vista la difficoltà di accesso alle prestazioni che dovrebbero essere garantite dal sistema sanitario nazionale, ma che sempre più vengono erogate dalla sanità privata a pagamento, il rischio legato al digital divide, la difficoltà di accesso ai servizi pubblici, che sempre più si stanno spostando verso la digitalizzazione, dalle prenotazioni al sistema di adempimento e fruizione degli stessi. Non solo. Questa enorme fascia di popolazione, di fatto, rappresenta una specie di welfare integrativo di sostegno per milioni di famiglie, che hanno risorse sempre più limitate. Tutto questo rende gli over 65enni più vulnerabili e soggetti a entrare nello spettro della cosiddetta popolazione fragile, e dobbiamo fare di tutto per evitarlo. Serve una profonda trasformazione del nostro sistema sociale e sanitario affinché gli over 65enni non si trasformino in una forza sociale indebolita. Questa è una priorità di CNA Pensionati Toscana Centro, che con i suoi sportelli distribuiti su tutto il territorio e il nuovo progetto Open Welfare rappresenta oggi un valido interlocutore per qualsiasi associato che abbia bisogno di servizi. L’impegno principe della nostra realtà di rappresentanza è proprio presidiare costantemente l’erogazione dei servizi pubblici per garantire che ci si orienti verso un adeguamento ormai improrogabile delle pensioni, che non si assista al prevalere della sanità privata, per accompagnare, assistere e formare gli anziani nell’ottica della digitalizzazione dei servizi e per evitare che situazioni già precarie non si trasformino in un onere insostenibile per la popolazione over65”.

 

 

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