A Prato il manifatturiero e i servizi si confermano ancora i settori trainanti sui quali puntare per attrarre i fondi del Pnrr e, soprattutto, della nuova programmazione regionale. È necessario puntare su un piano energetico territoriale, su una formazione orientata alle competenze di nuovi addetti e al ricambio generazionale. Serve, inoltre, una nuova progettualità sulle infrastrutture viarie e trasferimento tecnologico.
Queste, in sintesi, le indicazioni emerse dai circa 200 imprenditori CNA dell’area Prato città intervistati in occasione dell’iniziativa che ha visto la partecipazione dei vertici di CNA, il presidente dell’area Prato città Leandro Vannucci, il presidente di CNA Toscana centro, Claudio Bettazzi, e di altri ospiti: il sindaco Matteo Biffoni, la presidente della IIa Commissione sviluppo economico della regione, Ilaria Bugetti, e Stefano Casini Benvenuti, economista già direttore Irpet.
“L’iniziativa è nata dalla volontà di avanzare alla politica proposte concrete di sviluppo territoriale, all’interno di un quadro di opportunità legate sia alle risorse del Pnrr sia ai fondi strutturali previsti dalla regione Toscana”, sottolinea il presidente Bettazzi. “Per questo abbiamo svolto un’indagine su un campione di oltre 200 imprenditori, per capire quali sono i principali fattori di competitività territoriale da proporre alle istituzioni locali. Abbiamo occasioni uniche ed irripetibili – prosegue – per introdurre gli elementi di vantaggio competitivo necessari alla definizione di un nuovo modello di business territoriale”, conclude Bettazzi.
“Dall’esito dell’indagine scaturisce una visione chiara degli imprenditori e cittadini associati che ha lo scopo di rendere l’area della città un ambiente di vita e di lavoro attrattivo, alla luce di una congiuntura generale in continua e rapida evoluzione”, afferma Leandro Vannucci. “Abbiamo davanti scenari molto incerti e imprevedibili, e abbiamo una responsabilità collettiva di previsione che ci porta a progettare una direzione certa per la nostra città con l’obiettivo di generare redditività e lavoro”, continua. “Dobbiamo essere tutti pronti, imprese, istituzioni, attori territoriali, su progetti unici e condivisi basati su un nuovo modello di produttività. Dobbiamo riconoscere l’importante lavoro svolto, sia a livello di metodo che di contenuti, del Next Generation Prato. È su questa impostazione che bisogna proseguire con l’attuazione di un piano di sviluppo territoriale, incardinato sulla generazione di reddito da lavoro tramite scelte strategiche in grado di ridisegnare la città nel medio-lungo periodo”, conclude Vannucci.