Nella trasmissione di Radio24 “Container”, intervistato da Massimo De Donato, Patrizio Ricci, presidente nazionale di CNA Fita, ha ripercorso le origini e i momenti salienti di CNA Fita che il prossimo venerdì 20 settembre festeggerà il mezzo secolo di vita.
Nella storia dell’autotrasporto italiano esiste un periodo particolarmente importante che segna lo sviluppo e il rafforzamento di una vera e propria ‘coscienza di categoria’. Parliamo degli anni sessanta-settanta durante i quali la professione dell’autotrasportatore si è evoluta, trasformandosi anche dal punto di vista normativo.
Sono passati cinquanta anni da quando, il 20 settembre 1974, nel panorama delle associazioni di categoria dell’autotrasporto italiano, compariva una nuova realtà: la Federazione Italiana Trasportatori Artigiani aderente alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato.
La nascita di CNA Fita ha rappresentato un elemento unitario importante per dare voce alle imprese di autotrasporto artigiane che avevano bisogno di tutela e rappresentanza.
“CNA Fita nasce in un contesto particolare, fatto di passione e di evoluzione. Dagli anni in cui si facevano i fermi, anni duri di rappresentanza ‘difficile’, di confronto aspro, siamo arrivati oggi in un contesto nel quale ci confrontiamo con la politica, in qualità di interlocutori rispettati”, così ha esordito Ricci, che ha proseguito: “abbiamo deciso di non scendere più ‘sulle strade’ ma di sedere ai Tavoli istituzionali per rappresentare il comparto dell’autotrasporto sostenendo le istanze e le esigenze che vanno da quelle del piccolo paese, della piccola frazione, dove c’è da decidere un divieto, un senso unico, fino rappresentare le istanze generali del comparto a livello nazionale nei tavoli istituzionali ministeriali”.
“In questi 50 anni è cambiato il mondo del lavoro e di conseguenza c’è stata una evoluzione della rappresentanza. Come CNA Fita abbiamo scelto di rappresentare sia l’autotrasportatore monoveicolare che l’impresa strutturata e, per farlo, disponiamo di oltre 60 funzionari a livello territoriale che possono raccogliere e interpretare le esigenze delle singole aree e portarle all’attenzione nazionale”, ha continuato Ricci.
“Tenendo ben presente il nostro passato e la nostra storia, oggi guardiamo al futuro”, ha affermato Ricci in conclusione.