A sorpresa il fatturato dell’industria italiana mostra un lieve rimbalzo a settembre. Sulla base dei dati Istat l’indice registra un aumento mensile dello 0,2% e si tratta del primo segno positivo dopo tre flessioni consecutive. Tuttavia l’andamento sul confronto annuale resta ampiamente negativo: a settembre infatti l’indice del fatturato mostra un calo dell’1,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Si tratta della quarta diminuzione consecutiva. Anche con riferimento al trimestre il trend è negativo con un calo dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti.
La dinamica mensile del fatturato è la sintesi di una modesta crescita del mercato interno (+0,4%) e di una lieve diminuzione di quello estero (-0,3%), spiega l’Istat. Analizzando i principali raggruppamenti industriali, le vendite segnano aumenti dell’1,2% per i beni di consumo e dello 0,7% per i beni intermedi, marcata risulta la riduzione, pari all’1,7%, per i beni strumentali.
Nel dettaglio dei settori manifatturieri, a settembre, su base annua, la farmaceutica registra la crescita più decisa (+8,2%), mentre i mezzi di trasporto mostrano il calo maggiore (-6,1%). In flessione anche il fatturato del coke e dei prodotti petroliferi raffinati (-5,3), della chimica (-4,5%), dei macchinari (-4,4%) e della metallurgia (-3,0%).
Segnali positivi arrivano dagli ordinativi. Sempre a settembre l’indice mostra una crescita dell’1% sul mese precedente e un aumento dello 0,3% su settembre dell’anno scorso. A livello settoriale pesa la dinamica negativa del settore degli autoveicoli. Il fatturato a settembre accusa un calo del 5,9% su base annua. Scendono anche gli ordini, con una diminuzione del 4,6%, che tuttavia nasconde “un dato positivo sulla componente estera”, dove, spiega l’Istituto di statistica, le commesse fanno registrare il rialzo maggiore da luglio 2018.