Le associazioni Cna, Confartigianato e Ascom di Ragusa, le sole che martedì scorso hanno accolto l’invito dell’assessore comunale ai Tributi, Stefano Martorana, si dichiarano completamente insoddisfatte circa l’esito dell’incontro sugli accertamenti Tarsu, prendendo le distanze dalle dichiarazioni dell’assessore volte a mitigare gli animi e a invitare le stesse associazioni alla “rassegnazione”. “Ci riferiamo in particolar modo – sottolineano Antonella Caldarera (Cna), Angelo Raniolo (Confartigianato) e Salvo Ingallinera (Ascom) – all’emissione di ben 1.590 accertamenti Tarsu sulle aree scoperte operative per il periodo compreso tra il 2009 e il 2012 di cui ben 432 rideterminati, quindi quasi il 30% del totale con un indice di errore preoccupante considerate le accanite metodologie di accertamento messe in atto dal Comune, che le nostre associazioni intendono fortemente contrastare.
Ci risulta, inoltre, che rispetto ai 432 accertamenti rideterminati, una buona parte dei destinatari sta pensando all’opportunità di presentare ricorso, per cui i conti di previsione non coincideranno con i risultati reali ma il Comune sarà comunque tenuto a versare la percentuale di aggio prevista dal contratto con l’esecutore degli accertamenti che ricordiamo essere del 51,25% Iva inclusa. L’obiettivo dell’ufficio tributi di accertare 6,5 milioni di euro in 5 anni, infatti, non rimpinguerà le casse del Comune per più di tre milioni di euro circa dato che la restante parte sarà destinata a coprire i costi degli accertamenti stessi, infliggendo, come unico risultato tangibile, un colpo fatale alle imprese e alle famiglie. Restiamo increduli anche di fronte al tentativo di scaricare le colpe di questa scelta alle amministrazioni precedenti. Nei fatti la formazione della nuova anagrafe immobiliare, effettuata con metodiche tecnologiche massive e indiscriminate, messe in atto a livello nazionale solo da due o tre Comuni, pone l’amministrazione, dal punto di vista politico, nella situazione di spiegare il perché di una scelta che ha escluso a prescindere l’attivazione di strutture interne al Comune che a costo zero avrebbero potuto svolgere attività di accertamento selettivo e non indiscriminato. Ci auguriamo che l’amministrazione abbia il coraggio di intervenire, limitando i danni, interrompendo un processo dagli esiti incerti e fortemente impattanti sul tessuto socioeconomico della città”.