L’ultimo erede della tradizione calzaturiera locale. Dalle scarpe con dedica ai crocchi delle processioni

Si sente il profumo della storia, oltre a quello del cuoio, quando si entra nella calzoleria di Adriano Marenco a Varese Ligure. Un racconto famigliare che si intreccia alla tradizione locale. Un tempo sotto gli archi del cuore del borgo rotondo stavano le botteghe dei mestieri: fabbri, falegnami e soprattutto calzolai.Varese era un crocevia tra la zona del Golfo spezzino, la riviera ligure di levante e l’entroterra parmense, e la fama dei calzolai di questa località raggiungeva tutte le vicinanze.

“Quando i passi non si contavano lungo i sentieri e le mulattiere, la qualità delle calzature era indispensabile, a volte un paio di scarpe era un acquisto frutto di sacrifici, un prodotto completamente fatto a mano, con una lavorazione accurata che partiva dalla scelta dei migliori pellami” spiega Adriano Marenco, l’ultimo erede di questo antico mestiere.

“L’attività è nata nel 1947, subito dopo la guerra, aperta da mio padre Angelo che avrebbe voluto fare il falegname, ma fu instradato dal fratello maggiore, Giuseppe, a questo mestiere e a soli quattordici anni già realizzava e riparava prodotti in pelle”.

Nella “bottega” restano tutti i suoi strumenti di lavoro: le macchine da cucire Singer a pedale, le “forme” necessarie per la fabbricazione della calzature e tanti attrezzi antichi, quotidianamente in uso perché indispensabili per la creazione a mano di borse e scarpe.

“Il lavoro è fatto come una volta e di altissima qualità – spiega Marenco – l’attività individuale e la tipologia di lavorazione dà origine ad una produzione limitatissima di calzature e borse, che si adatta alle necessità e ai gusti di ogni singolo cliente. Si parte dalla scelta del pellame, poi si passa ai modelli, si scelgono anche le fodere, dai colori alle stoffe, e addirittura volendo si può personalizzare con dedica incisa il prodotto e per le realizzazioni che prevedono la cucitura a mano si può anche scegliere il colore del filo. Il risultato è assolutamente unico, personale e di elevato valore, non solo qualitativo ma anche simbolico”.

“Per le scarpe, dopo aver preso la misura del piede, la forma viene adattata alla dimensione della pianta e dopo circa 45 ore di lavoro le calzature risultano realizzate, solo pochissime paia all’anno destinate esclusivamente ad una clientela maschile. Realizzo anche borse personalizzate, completamente su misura o in serie numerate e limitate”.

Oltre alle riparazioni di oggetti in cuoio, dalle sedie alle selle per i cavalli, una vera eccezionalità è la realizzazione dei cinturoni con il crocchio adatto a portare i crocifissi lignei nelle processioni, una produzione rara che si associa alla tradizione ligure delle pale lignee. Ultimo erede di questo antico racconto Adriano con semplicità e costanza porta avanti da solo ogni giorno una parte di secolare memoria locale e artigiana, una preziosa arte che si lega alla storia e alla tradizione del luogo.