“Se non c’è amore non si può stare insieme ma sembra inevitabile un percorso di aggregazioni tra i comuni” Così ha esordito Massimo Barbujani, sindaco del comune di Adria, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa organizzata da Cna Rovigo, nell’ambito del progetto “Ri-generazione Artigiana 2020” realizzato grazie al supporto della Camera di Commercio Venezia Rovigo, sulle aggregazioni tra comuni che si svolgerà giovedì alle 20.45 presso la Sala Irene Federighi al Municipio di Adria.

Saranno parecchi gli invitati. Dai sindaci dei comuni del Delta, ai consiglieri regionali polesani e i parlamentari del Polesine oltre all’assessore regionale Cristiano Corazzari per un tour della Cna Rovigo che continua dopo l’evento di settembre a Lendinara.

“Adria ha un ruolo strategico e fondamentale per lo sviluppo della nostra area – ha continuato Barbujani -. Il mio sogno è arrivare ad un comune unico del Delta garantendo, attraverso le municipalità, la presenza sul territorio e la possibilità di farsi conoscere meglio. Alla luce dei discorsi in atto sul parco (regionale, interregionale o nazionale) non possiamo tralasciare nulla. Questo territorio – afferma il Sindaco di Adria – ha la necessità di fare un salto di qualità e mi aspetto dall’incontro che si possa intravedere una strategia di aggregazione in cui si possano eliminare le barriere piccole o grandi che troveremo.”

Proprio da Adria lo scorso maggio Cna aveva cominciato un percorso che vede lontano.

“Per noi – replica Alessandro Monini direttore di Cna Rovigo – è un’opportunità per rilanciare sul territorio un tema in cui siamo impegnati da tempo. Come favorire la semplificazione amministrativa e avere servizi adeguati per i cittadini e le imprese è il nostro unico obiettivo.

Giovedì – continua il direttore di Cna Rovigo – si inizierà un percorso per una scelta consapevole con confronti per avere il coinvolgimento dei cittadini e favorirli in un processo al loro servizio.

La disaggregazione rende difficile la vita – puntualizza Monini -. Basti pensare ai 50 regolamenti per la tassa sui rifiuti che esistono in Polesine. Bisogna quindi condividere un percorso e dare valore alle municipalità cogliendo le opportunità e le provvidenze che sono attualmente disponibili.

Cna ha presentato una proposta che non è vincolante. Lavoriamo per 12 aree con 10 aggregazioni e 2 comuni unici che sono Rovigo e Porto Tolle per attivare un dibattito e un confronto ma la soluzione definitiva la troveranno le amministrazioni comunali con i loro cittadini.

Faremo un focus specifico sul comune di Adria e i comuni limitrofi dando elementi oggettivi e scientifici su cui poi è possibile aprire il confronto.

In collaborazione con altre associazioni e organizzazioni sindacali abbiamo anche proposto alla Camera di Commercio Venezia Rovigo un percorso per l’organizzazione dei servizi sul territorio considerando che vi è un profondo cambiamento dell’architettura istituzionale

Vogliamo dare – conclude Monini – una visione per evitare di stare fermi ed aprire un confronto per un Polesine più competitivo di come è attualmente. Un esempio è rappresentato dalla banda larga che vede la nostra provincia ancora in ritardo. Solo una strategia comune ci potrà aiutare.”

Anche il vice sindaco Federico Simoni si dimostra a favore del processo di aggregazione annunciando altre iniziative del Comune di Adria.

“I percorsi aggregativi sono imprescindibili – afferma – anche in altri settori come il credito. Il salto di qualità si fa solo aggregando e avendo specificità che rispondono a requisiti di professionalità nei confronti del pubblico.

Sembra strano guardando la mappa del Delta che i messaggi arrivino da una zona con comuni molto estesi ma dobbiamo riconoscere che il limite per arrivare alle aggregazioni è dato dalla logica.

Siamo partiti da strumenti come Help Adria ma arriveremo anche ad affrontare il tema della sanità dopo la recente aggregazione delle ASL per dare risposte ai cittadini avendo ampi margini di miglioramento.

Le aggregazioni non si devono vedere come una perdita di identità perché quella non verrà mai meno. Dobbiamo guardare – conclude Simoni – solo ed esclusivamente al miglioramento dei servizi. L’identità non ce la porterà via nessuno.”

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