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Agroalimentare, a Bologna un “filo rosso” unisce l’intera filiera

Agroalimentare, a Bologna un “filo rosso” unisce l’intera filiera

Agroalimentare, a Bologna un “filo rosso” unisce l’intera filiera

Dalla pagina della cultura a quella dell’attualità, con l’obiettivo di contrastare gli effetti della pandemia. Il nuovo Dpcm del 24 ottobre impone nuove regole alla ristorazione e chiede un ulteriore sforzo ai titolari di un comparto già pesantemente colpito economicamente.

“Filo Rosso”, progetto di CNA Bologna, sviluppato da Marcella Marzari, in collaborazione con Media e Media 93, parte dalla vetrina dell’attualità dei grandi ristoranti di Bologna e vuole sottolineare il “fil rouge” che lega l’intera filiera produttiva, nell’ottica della resilienza transitiva, in virtù delle linee guida di eurozona e degli obiettivi di Agenda 2030.

Dietro a un menu ci sono storie da ascoltare, valori da condividere, investimenti e scelte da attuare nel breve, medio e lungo termine. Gli ingredienti sono trasportati dalla logistica, mentre i prodotti provengono dalle aziende di trasformazione e coltivati da agricoltori, nella logica della strategia Farm to Fork.

Sono uomini e donne che con cura e passione, mettono nelle mani di grandi chef anche la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza di un prodotto sano e la tradizione di un territorio. In ogni ricetta realizzata e portata in tavola, in un ambiente che accoglie gli avventori con fiducia e nel rispetto di tutte le regole, ci sono i segreti della conoscenza e della professionalità di tanti, oggi promotori di un progetto unico nel suo genere. “Filo Rosso” dà la possibilità di conoscerli per riconoscerli.

Il microfono di “Filo Rosso” si accende in un appuntamento settimanale dalla storica emittente Punto Radio che realizza approfondimenti mensili tematici in un’aula digitale e, quando sarà possibile, promuoverà anche eventi in presenza. Ricercatori, relatori istituzionali nazionali e internazionali, professionisti e giornalisti specializzati affrontano le tematiche messe in campo dai titolari dei ristoranti, chiamati a farsi promotori di un messaggio, i quali nella logica del buon padre di famiglia cercano un confronto, per guardare all’Italia del rilancio, in un momento in cui è scesa l’ombra di qualche nuvola.

 

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