Alice Fantoni ha 22 anni e frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Firenze: “Vengo da una famiglia che ha sempre vissuto a contatto con l’arte – racconta – e scultura e pittura fanno parte del mio bagaglio fin da piccola. Quando ho presentato la mia candidatura per un periodo di formazione presso il Vaticano non credevo mi avrebbero selezionato, e invece sono stata lì per nove mesi, prolungando rispetto ai sei inizialmente previsti, e ho potuto lavorare in un contesto grandioso e mettere le mani su opere che sono autentici pezzi di storia. Quando però mi hanno proposto di rimanere, offrendomi un lavoro in pianta stabile come restauratrice a San Pietro, ho detto di no perché io voglio coltivare la mia arte e non restaurare quella degli altri, per quanto preziosa e grandiosa. Vivendo a Roma, inoltre, ho apprezzato ancora di più la storia del Casentino che per me è ancora più mistico della Capitale, e vorrei che i giovani trovassero da noi settori nei quali realizzarsi senza andarsene”.
Alice Fantoni, quindi, ha lasciato Roma e l’esperienza di lavoro alla Città del Vaticano perché vuole sviluppare l’attività di artista/artigiana nel suo Casentino. La notizia ha occupato le cronache locali per qualche giorno, ma soprattutto non è passata inosservata in CNA e l’associazione ha deciso di ‘adottare’ Alice e seguirla in tutto l’iter per aprire la sua futura bottega artigiana. “Il suo è il messaggio giusto da dare ai nostri giovani sul valore dell’artigianato”, spiega la direttrice di CNA Arezzo, Edi Anasetti, che ha incontrato Alice e si è fatta raccontare la sua storia e i suoi obiettivi.
Quello di Alice è un messaggio ancora più importante se partiamo dai numeri, come spiega Edi Anasetti: “In questi anni siamo scesi sotto le mille aziende artigiane in Casentino e nel territorio aretino sono appena 350 le imprese dell’artigianato artistico alle quali vogliamo aggiungere anche quella di Alice dopo la conclusione del suo percorso di studi, offrendogli assistenza nell’apertura dell’attività, nella ricerca del laboratorio e nella sua messa a norma, nell’indicazione di agevolazioni e incentivi previsti per i giovani e le donne. Il suo messaggio – ha proseguito la direttrice – quello del ruolo dell’artigianato artistico nel quale tutto nasce dal talento e ogni lavoro che si fa rappresenta un pezzo unico, è un valore che vogliamo assolutamente trasmettere, in particolare alle nuove generazioni che devono sapere che la tecnologia di certo ci può e ci deve aiutare, ma il Made in Italy è basato proprio su talento e creatività. Le difficoltà di trovare collaboratori, il deficit delle scuole professionali, il mismatch tra domanda e offerta, nonché le opportunità che offre il mondo dell’artigianato sia in termini di posti di lavoro, sia come occasione di autoimprenditorialità, fanno emergere l’esigenza di rafforzare il flusso di informazioni e la conoscenza reciproca tra giovani e sistema produttivo”.
Tocca ancora ad Alice illustrare bene questo rapporto: “Le cose si imparano a mano e poi si passa all’innovazione tecnologica perché la tecnologia non ha la stessa potenza e il primo approccio alla materia non può che essere fatto con la testa e con le mani. L’obiettivo, sul quale ho trovato la piena condivisione da parte di CNA e di questo sono davvero felice, è quello di superare l’attuale deficit di competenze dovuto al fatto che rischiamo di non avere più persone che insegnano il mestiere e giovani pronti a raccogliere il testimone”, conclude Alice Fantoni.