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All’Italia serve fiducia. Parola del Governatore di Bankitalia

Bankitalia-CNA, oltre 1500 gli imprenditori “formati”

Bankitalia-CNA, oltre 1500 gli imprenditori “formati”

“L’economia richiede un grado di fiducia e di visione futura molto più elevato di oggi, non solo da parte del settore pubblico”. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, dalle pagine del “Foglio” insiste sulla fiducia quale elemento fondamentale per ridare slancio al Paese. Fiducia significa affrontare le questioni strutturali ma vuol dire anche “valorizzare i tanti punti di forza dell’Italia”.

Nel colloquio, il governatore di Bankitalia sottolinea che l’economia richiede di “porre attenzione ai cambiamenti demografici, ai rischi climatici e alla necessità di investimento nella tecnologia”. E richiede di “non vivere continuamente sotto l’incubo di non riuscire a contenere i disavanzi e che quindi poi i mercati si preoccupino. I mercati – spiega Visco – non sono un’entità astratta, sono molti risparmiatori che investono il proprio denaro in tanti modi, per esempio acquistando titoli dello Stato italiano nella presunzione che ovviamente questo debito sarà onorato”.

La questione fiducia è molto vasta ed è un termine che il governatore utilizza spesso nei suoi interventi. La fiducia è anche “la capacità di rispettare gli obiettivi e una volta che si fissano i parametri è bene non cambiarli. Questo vuol dire – aggiunge Visco – avere una politica stabile che abbia la capacità di affrontare i problemi veri di un paese che invecchia”.

Il governatore della Banca d’Italia parla anche di innovazione tecnologica e dei profondi cambiamenti in atto. Visco sottolinea che non bisogna avere paura del cambiamento ma serve saper cogliere le opportunità. “C’è una necessità di usufruire del cambiamento e disporre di conoscenze, competenze e attitudini che qui da noi mancano. Ma è una cosa che è sempre avvenuta”. Il cambiamento tecnologico ha “sempre portato più lavoro, non meno lavoro. La differenza – rileva Visco – è che oggi tutto avviene molto in fretta mentre la capacità di adeguare le nostre competenze probabilmente richiede del tempo, ma il tempo non è dalla nostra parte”.

 

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