Altaii: un nome che è tutto un programma. Lo ha scelto Massimiliano Falcone per la sua start up. La Altaii, appunto, che vuol dire falco. Con la stessa vista da rapace Massimiliano raccoglie la sfida quando il padre, Sebastiano, gli dice: “sono stanco. Chiudo la Stile Mediterraneo”. Sebastiano era un artigiano curioso, innamorato della sua porcellana, ma sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. “Con la barbottina nel sangue, già negli anni ’80 collaborava col CNR per realizzare delle pareti per sommergibili e altre barriere ignifughe” racconta Massimiliano. E allora, che cosa fare per mantenere in piedi l’attività? Massimiliano riparte da un vecchio progetto del padre: la tazzina-thermos, in grado di mantenere inalterata la temperatura per un giorno intero.
Inizia allora la sperimentazione: con degli amici ricercatori Massimiliano riesce a creare il vuoto assoluto, e il gioco è fatto.“Questi contenitori così particolari esistevano già – ricorda Massimiliano-. Sono quelli per l’azoto liquido utilizzati soprattutto in sofisticati laboratori di ricerca, come l’Istituto nazionale di fisica nucleare nel cuore del Gran Sasso. Ho proposto proprio a loro il progetto e si sono mostrati subito molto interessati”.
Nasce così la Altaii, specializzata in design industriale. Un mix di innovazione e tradizione, di menti e mani: “Senza la manualità artigiana per lavorare la ceramica, tutta la tecnologia dei nostri prodotti non avrebbe vita. La ricerca e lo sviluppo dei nostri progetti è sotto il Gran Sasso, ma la produzione vera e propria è nella vecchia sede dell’azienda di mio padre a Rapino, in provincia di Chieti. Lì, vicino ai vecchi forni per cuocere, accanto alle stampanti 3d e ai sistemi per la creazione del vuoto, lavorano gli artigiani per modellare ogni singolo pezzo”.
Ma non finisce qui. Dalla passione per la biomimetica e per la sostenibilità ambientale nasce un secondo progetto: il frigorifero senza corrente elettrica, una sorta di cucina del terzo millennio: senza gas refrigeranti che contaminano i sapori dei cibi e adatta al trasporto di materiali biomedicali, soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove non sempre si può trovare rete elettrica.
Grazie a queste idee innovative ad alto impatto sociale, la Altaii registra i suoi brevetti che gli consentono di ricevere diversi finanziamenti e a breve uscirà sul mercato con i suoi prodotti.
“Sembrava un esperimento nato sull’onda dell’emozione, un salto nel buio, con il desiderio di dare nuova linfa al lavoro di mio padre, e invece oggi Altaii è una realtà che fa del bene a tutta la comunità”. Un’avventura ancora tutta da scrivere che ha portato Massimiliano e Ataii sul podio più alto del Premio Cambiamenti, dedicato dalla CNA alle startup innovative.