EBC – European Builders Confederation – di cui CNA Costruzioni è membro ha presentato il proprio position paper in riferimento alla revisione della direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori dai rischi connessi con l’esposizione all’amianto.
Il documento, risultato della consultazione tra i membri, si pone l’obiettivo di chiedere una revisione del quadro normativo della direttiva che sia realistica e attuabile, ponendo l’attenzione su prevenzione e formazione sia per proteggere i lavoratori dell’edilizia sia per sostenere gli artigiani edili e le PMI nel percorso di implementazione della direttiva.
Nello specifico, EBC e CNA chiedono che la revisione della direttiva tenga conto non solo dell’impatto ambientale (Green Deal Europeo) e dell’efficienza energetica (Renovation Wave) ma anche della realtà dinamica delle PMI nella sua applicazione pratica.
In questo contesto, le associazioni membri di EBC chiedono che la revisione della direttiva si concentri sui seguenti punti:
- Definire un OELV che protegga i lavoratori in maniera attuabile e misurabile: Se le aziende non sono in grado di conteggiare i valori imposti dalla direttiva, tali PMI potrebbero essere ostacolate nei loro sforzi per proteggere i lavoratori edili.
- Stabilire un quadro amministrativo semplificato per l’applicazione delle metodologie e degli strumenti di misurazione, ovvero introdurre un quadro di riferimento che consenta la comparabilità dei diversi metodi nei vari Stati membri.
- Considerare la difficoltà tecnica di misurare concentrazioni estremamente basse di amianto: Le PMI e il mercato hanno bisogno di tempo per adattarsi: è quindi necessario prevedere una transizione di almeno 7 anni per formare gli artigiani sulle nuove tecniche di misurazione.
- Puntare sulle misure preventive e di accompagnamento, tra cui aumentare il sostegno tecnico e finanziario per la formazione, la sensibilizzazione e lo scambio di buone pratiche sulla rimozione dell’amianto sia per i datori di lavoro che per i lavoratori, i proprietari di edifici e gli ispettori, in particolare attraverso i fondi UE.
- Limitare l’impatto finanziario della revisione delle norme sulle PMI edili resilienti ma fragili: gli elevati costi di investimento e di adattamento potrebbero portare all’esclusione delle PMI edili dal mercato della rimozione dell’amianto.
- Non imporre un sistema di certificazione troppo restrittivo nei termini di legge, così da consentire alla manodopera edile delle PMI, sia specializzate che tradizionali, di sviluppare le competenze e le tecniche avanzate per rimuovere l’amianto in modo sicuro.
- Rafforzare lo screening, la registrazione e il monitoraggio dell’amianto attraverso una legislazione separata.
CNA ha contribuito e sostiene i punti espressi da EBC nella misura di assicurare un’adeguata protezione dei lavoratori e degli artigiani e un sostegno alle PMI nel processo di transizione.
Sono iniziati questa settimana i lavori nella Commissione EMPL del Parlamento europeo, nei lavori preparatori CNA ha ribadito che la direttiva si focalizzi in particolare sul promuovere percorsi di formazione idonei, su uno snellimento degli strumenti amministrativi e dei metodi di rilevamento imposti alle PMI (tra cui una definizione troppo stringente dell’OELV) oltre ad assicurare giusti tempi (periodo di 7 anni) e mezzi per l’implementazione della direttiva (utilizzo dei fondi europei).