Se la denuncia presentata dall’Anac di un bando di gara restrittivo della concorrenza non contiene specifiche irregolarità in tema di prevenzione della corruzione, sarà archiviata. E’ quanto afferma il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, nella nota del 3 marzo 2015 in cui si forniscono alcune precisazioni relative all’attività di vigilanza dell’Autorità sulle misure di prevenzione della corruzione. Il comunicato riguarda in particolare le <<numerose segnalazioni concernenti avvisi di selezione e bandi di concorso che conterrebbero requisiti di partecipazione ingiustificatamente restrittivi, con ciò limitando la platea dei possibili concorrenti>>. Si tratta delle segnalazioni che, da quando è stata istituita l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (assorbita dall’Anac), vengono trasmesse da operatori del settore relativamente ai bandi di gara d’appalto che, in violazione alle norme del codice e del regolamento, limitano la partecipazione alle gare, elemento che a volte precede o segue l’insorgere di fenomeni corruttivi. Su queste segnalazioni il comunicato precisa che queste segnalazioni non rientrano nelle competenze dell’Autorità. Il comunicato chiarisce infatti che <<l’attività di vigilanza dell’Autorità non afferisce alla valutazione della legittimità dei requisiti di partecipazione delle procedure concorsuali e, pertanto, le relative segnalazioni saranno archiviate>>. Se quindi le segnalazioni non contengono doglianze relative a specifiche irregolarità riferibili alla corretta adozione ed attuazione delle misure di prevenzione della corruzione esse saranno archiviate o trasmesse <<ai soggetti competenti>>. Va peraltro segnalato come, in base al Codice dei contratti pubblici, l’Autorità, ancorché frutto della fusione di Avcp e Anac, dovrebbe vigilare non soltanto in tema di prevenzione della corruzione, ma in generale sulla materia di contratti pubblici per far rispettare i principi di economicità efficacia, tempestività e concretezza, nonché di libera concorrenza, trasparenza, parità di trattamento e non discriminazione. Qualcosa in più, quindi, della sola prevenzione della corruzione.