La CNA apprezza l’intento espansivo della manovra che punta sulla accelerazione dei consumi e degli investimenti attraverso la riduzione della pressione fiscale sulle imprese che investono e creano occupazione e sulla ripartenza degli investimenti pubblici a partire dalle amministrazioni locali.
Riteniamo, inoltre, importante l’impegno a semplificare le procedure e a ridurre la burocrazia che, come ha dimostrato il recentissimo studio della CNA, penalizza e grava le imprese di oneri irragionevoli.
La CNA, tuttavia, non può non esprimere delusione per la cancellazione dell’IRI, che era rivolta a imprese che non avrebbero le caratteristiche per godere del l’allargamento del forfait, e sollecita il Governo a consentire loro di accedere comunque alla tassazione agevolata degli utili reinvestiti prevista per le imprese soggette all’IRES.
Guardiamo con fiducia alla sfida del Governo di imprimere una svolta alla politica economica senza farsi imbrigliare dei lacci delle regole di stabilità talvolta troppo miopi, ma siamo consapevoli che la manovra nasconde insidie che potrebbero danneggiare le imprese se il livello dello spread dovesse provocare aumento dei tassi e il restringimento del credito bancario.
Il nostro ruolo nell’Unione Europea e l’adesione alla moneta unica impongono di agire con equilibrio e moderazione per mantenere credibilità e la fiducia dei mercati.
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di crescita, indicati dalla Manovra, serve maggiore coraggio nel ridurre la spesa pubblica e, per liberare nuove risorse per lo sviluppo, occorre più determinazione nel ridurre la tassazione sulle imprese, a partire dall’IMU sugli immobili strumentali e dalle tariffe INAIL.