Offrire anche ai non vedenti la possibilità di scegliere e di gustare in maniera consapevole l’olio di oliva. Con questo scopo è nata l’etichetta narrante in Braille (il sistema di lettura e scrittura tattile) realizzata dal Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, con il suo centro di Olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura. Una iniziativa che risponde all’esigenza sentita da fasce della popolazione sempre più ampie di avere la massima informazione su quel che si mangia e si beve. Un diritto, e anche un dovere, dei consumatori che devono essere messi, quindi, nelle condizioni ottimali per poterlo esercitare. A collaborare a tale progetto anche l’Unione non vedenti e ipovedenti di Cosenza.
“Si tratta senz’altro di una iniziativa lodevole che porta a conoscenza di tutti i cittadini ciò che alcune imprese associate CNA fanno da qualche anno, in autonomia. La mia azienda, a esempio, da tempo ha realizzato un’etichetta per non vedenti in collaborazione con il museo Omero di Ancona, uno dei principali, forse il primo, museo al mondo per non vedenti dove si permette di conoscere le opere d’arte attraverso le mani”, sottolinea la portavoce nazionale CNA Agricoltori, Francesca Petrini.
Grazie a tecnologie avanzate è stata realizzata un’etichetta che consente a chi è affetto da disabilità visive gravi (le persone non vedenti e ipovedenti in Italia sarebbero circa un milione e mezzo) di poter fruire di informazioni esaustive sulla composizione e sulle proprietà dell’olio di oliva, notizie indispensabili per un acquisto informato e ragionato.
Nel caso dell’olio vergine di oliva e dell’olio extravergine di oliva, oltre alla composizione e alle proprietà nutritive, vengono riportate sull’etichetta altre informazioni, dalla denominazione di vendita alla designazione dell’origine, vale a dire il Paese di provenienza delle olive e dell’olio. Tutti elementi che aiutano a comporre una dieta adeguata e tagliata sulle esigenze del consumatore.