In pochi anni, già da prima dell’emergenza sanitaria, l’artigianato artistico e tradizionale è sprofondato nella crisi. Un settore glorioso, che affonda le proprie radici nelle botteghe rinascimentali e prim’ancora, ha perso più del 40 per cento di fatturato complessivo. Una situazione che la pandemia e le sue conseguenze socio-economiche hanno ulteriormente aggravato, mettendo a rischio un comparto forte di 60mila imprese con oltre 100mila dipendenti. Tutelarlo, quindi, significa tutelare non solo un pezzo della nostra storia ma anche un pezzo rilevante del nostro sistema produttivo.
Andrea Santolini, presidente nazionale CNA Artistico e Tradizionale, ai microfoni di Sportello Italia, la trasmissione che va in onda su Radio Uno, ha affrontato la questione del forte ridimensionamento del comparto. Le ragioni vanno ricercate nella profonda crisi degli ultimi decenni. “La pandemia – incalza Santolini – ci ha dato il colpo di grazia. E’ una crisi che viene da lontano: nonostante il nostro Paese sia riconosciuto come la culla dell’artigianato artistico purtroppo non sempre riusciamo a valorizzare i nostri prodotti. La scomparsa nelle produzioni artistiche di mestieri e professionalità è un dato inconfutabile. Per fare un esempio legato a quest’ultimo anno, i nostri ceramisti di Caltagirone hanno avuto un calo di fatturato fino all’85%. Stiamo lavorando per tornare a valorizzare questi mestieri che hanno origini che si perdono nei secoli”.
“Come CNA – prosegue il presidente nazionale CNA Artistico e Tradizionale – stiamo cercando nuove condizioni per creare una nuova dimensione dell’artigianato offrendo il nostro supporto alle piccole e piccolissime imprese”.
La conversazione radiofonica vira poi sul trasferimento di questi antichi saperi ai giovani. Come fare, allora, affinché questi nobili mestieri non vadano persi e abbiano seguito nel tempo? “Stanno prendendo timidamente piede – commenta Santolini – delle scuole come quella di ebanisteria ad Anghiari, Arezzo, che fa un lavoro eccelso. CNA ha rapporti con la rete dei licei artistici nazionali e con la rete degli istituti professionali fibra 4.0, che in Piemonte punta a ripartire in settembre con un corso di lavorazione del legno. Si sta andando in questa direzione e la nostra Confederazione è molto ottimista, anche perché di recente ci è parso di cogliere, finalmente, una maggiore apertura da parte ministeriale verso il nostro mondo”.
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