Anche a Pistoia continua la contrazione dell’artigianato. A seguito dei dati emersi da uno studio presentato a livello nazionale pochi giorni fa, che evidenzia dati preoccupanti sulla mortalità delle Aziende nel settore dell’artigianato, la CNA di Pistoia lancia un forte grido di allarme. Nel dettaglio i dati che ci giungono dal nostro centro studi di Roma evidenzia che per le imprese artigiane nel 2016 è proseguito il processo di selezione innescato dalla crisi globale del 2008. Alla fine dello scorso anno, infatti, il numero di imprese artigiane ha toccato il valore più basso degli anni Duemila (1.342.389) con una perdita di 15.811 unità rispetto al 2015 (-1,2%). Si tratta di dati assai preoccupanti: sono andate perse 43 imprese ogni giorno.Anche a Pistoia, secondo i dati Infocamere Movimprese, l’Albo Artigiani nel 2016 ha visto 651 nuove iscrizioni e 764 cessazioni. Numeri che fanno ben capire che la contrazione delle imprese artigiane perdura nonostante ci siano stati alcuni segnali economici positivi, come la ripresa del Pil e dell’occupazione.
“Per fermare questo trend – commenta la presidente della CNA di Pistoia Elena Calabria – è necessario che anche le amministrazioni locali facciano la loro parte e aiutino le imprese a tornare ad investire. Per favorire lo sviluppo economico del territorio auspichiamo strategie di ampio respiro orientate alla realizzazione di infrastrutture ma soprattutto un importante abbassamento della tassazione locale. Ci rendiamo conto delle difficoltà che stanno attraversando anche gli enti pubblici, ma oggi, nel nostro territorio, abbiamo l’occasione di far qualcosa di concreto per le imprese artigiane riaprendo la discussione sulla Tari. In vista del passaggio al gestore unico dei rifiuti la CNA chiede che l’assemblea dei sindaci torni a discutere della possibilità di introdurre una tariffa e un regolamento unici per tutto il territorio provinciale. Non è possibile continuare a proporre 22 regolamenti e 22 livelli di tassazione differenti. Inoltre non è più accettabile che i Comuni non vogliano applicare integralmente la legge, che prevede che là dove le imprese producono e smaltiscono a proprie spese rifiuti speciali, non sia possibile applicare la Tari. Ciò purtroppo in tutti i Comuni della provincia di Pistoia, e in realtà in tutta Italia, non avviene e le aziende, chi più e chi meno, continuano ad essere sottoposte a una doppia tassazione”.
“Nonostante – continua il Direttore Generale della CNA di Pistoia Stefano Vivai – la legge parli chiaramente, ci sia stato un parere esplicito da parte del Governo e nonostante anche una recente sentenza della Corte di Cassazione ci abbia dato ragione, dobbiamo constatare che la problematica esiste ancora e che i Comuni non danno alcun segnale di voler accogliere le nostre richieste. La questione è molto sentita dalle imprese, vessate ingiustamente. Nel Comune di Pistoia ad esempio, nonostante vi sia un regolamento di igiene urbana che considera non assimilabili agli urbani i rifiuti provenienti dalle aree produttive e pertanto da esentare dalla Tari, nei fatti tali superfici vengono decurtate solo con percentuali forfettarie in quanto considerate comunque potenzialmente produttrici di rifiuti urbani”.
“Ci aspettiamo – conclude la presidente – che le amministrazioni accolgano il nostro appello. Rappresenterebbe un passo importante verso il mondo dell’artigianato. Abbiamo bisogno di segnali concreti che infondano fiducia e ottimismo. Segnali che consentano di ricreare quel sentimento necessario per permettere alle imprese che resistono di tornare ad investire ed alle nuove generazioni di credere nel valore di fare impresa”.