Nel 2020, in provincia di Ascoli Piceno, le imprese del settore moda sono calate del 3,2 per cento, con un picco del meno 4,4 per cento per il comparto abbigliamento. Numeri non buoni anche per le esportazioni che, sempre nel 2020 sono diminuite del 30,8 per cento, a fronte di un calo del 26,6 per cento su scala regionale. A lanciare l’allarme è CNA Ascoli Piceno in occasione dell’assemblea dell’unione territoriale CNA Federmoda.
“Grande partecipazione e interesse all’approfondimento online e alla successiva assemblea per nominare i dirigenti di settore – commenta il direttore della CNA territoriale, Francesco Balloni – Questo in un momento critico in generale per tutti, ma fortemente penalizzante per un settore che vive in buona parte di rapporti con nazioni e continenti lontani. Il tutto in un contesto in cui i ristori tardano ancora, mentre le spese vive e lo spettro della ripartenza di tasse e tributi incombe alla porta”.
Fra le tematiche affrontate, proprio in chiave di rilancio e di speranza per il futuro, un importante sinergia fra la CNA Picena e Legambiente. Il protocollo d’intesa è specifico per svolgere le attività nell’ambito del laboratorio artigianale di riuso creativo tessile e autoproduzione “Civico Verde Grottammare”, gestito dalla referente di Legambiente Marche Onlus, Kessili De Berardinis. “Scopo dell’accordo – spiega la responsabile territoriale di CNA Federmoda, Irene Cicchiello – è quello di instaurare un rapporto di collaborazione fra le parti, nell’ambito del quale le attività possano integrarsi e coordinarsi riguardo: l’organizzare di forum di comunità, seminari, approfondimenti, webinar su tematiche relative alla Green Economy; lo sviluppo di indagini e sondaggi su tematiche inerenti l’economia circolare e il riciclo; lo sviluppo della ricerca e la prototipazione di prodotti con le aziende della rete CNA”.
Altro tema strategico affrontato quello della formazione. Con le sinergie fra la CNA Picena e l’Istituto d’istruzione superiore Ceci Sacconi Fermi di Ascoli. E proprio grazie a questa sinergia, siglata con la scuola e grazie al contributo del professore Giorgio Anelli, responsabile del progetto di alternanza scuola-lavoro, che si metteranno in campo azioni mirate come l’organizzazione di visite aziendali per gli allievi, stage aziendali o percorsi di alternanza scuola-lavoro degli studenti presso le aziende.
Nel corso dell’assemblea online di CNA Federmoda è stata costituita la squadra di lavoro territoriale, nominando Arianna Trillini, presidente del mestiere Confezioni, maglieria e accessori; Massimo Mancini, presidente del mestiere Abbigliamento su misura; Doriana Marini, presidente del mestiere Lavorazione filati e tessuti.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini; il direttore provinciale del Confidi Unico, Massimo Capriotti; il preside dell’Istituto superiore Ceci Sacconi Fermi, Ado Evangelisti; e la presidente Legambiente, Francesca Pulcini.
I dati del settore moda elaborati da CNA Ascoli Piceno
Il sistema moda della provincia di Ascoli Piceno perde nel 2020 quindici imprese attive, pari al -3,2% del totale imprese dei tre settori analizzati. È una perdita assai più intensa di quella dell’intero manifatturiero della provincia (-0,9%) ma questo aspetto riguarda anche le altre province, seppure con intensità differenti. Sono soprattutto le imprese dell’abbigliamento a soffrire maggiormente, sia in termini assoluti (-12 imprese) sia in termini percentuali (-4,4%) mentre le imprese del settore pelli e calzature rimangono costanti di numero, fatto rilevante se si considera che nel distretto fermano maceratese il settore perde 158 imprese (-4,1%).
Le dinamiche dell’export della moda marchigiana nel 2020
Le esportazioni marchigiane di prodotti della moda calano del 26,6% nel corso del 2020, ad un ritmo doppio (-26,6%) della diminuzione dell’export manifatturiero regionale (-12,3%) e l’incidenza dell’export di moda si riduce in un solo anno di ben 3 punti percentuali (da 18,3% del 2019 a 15,3% del 2020). Nella provincia di Ascoli Piceno si registra il calo dell’export più marcato (-30,8%), che risulta dovuto soprattutto – in termini assoluti – alla diminuzione dell’export negli articoli in pelle (-86,7 milioni).
Il calo dell’export di prodotti della moda, maggiore in termini assoluti, è quello verso la Germania (-27,7%) che è anche il primo Paese importatore per i prodotti della moda ascolana. Verso l’Albania il calo è sostenuto (-28,9%) e in questo caso è marcato anche il calo dell’import (-25,3%). In termini percentuali il calo è più elevato verso il Regno Unito, gli Usa, la Svizzera, la Spagna, la Francia, la Russia