“CNA al tavolo ci sta sempre con le idee chiare sul merito”: così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, davanti alla platea di mille persone, oltre ad altrettanti collegati all’evento online. Il faccia e faccia con il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, è avvenuto nel corso dell’assemblea nazionale che si è svolta oggi a Roma dall’Auditorium della Conciliazione. Tanti i temi affrontati, sul tavolo dei due dicasteri: ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, apprendistato, formazione e evoluzione dei mestieri artigiani. E ancora: caro-energia, transizione ecologica, PNRR e concorrenza.
PNRR e caro-energia
Per Orlando il rischio che le risorse del PNRR arrivino in ritardo per via dei meccanismi barocchi del titolo V e ha poi ricordato il lavoro portato avanti con il titolare del Mise: “con Giorgetti stiamo lavorando sulle filiere e sui territori per creare delle interlocuzioni con le parti sociali”. Dal canto suo Giorgetti è intervenuto sul tema caldo del caro-energia. “La misura di ieri sulle bollette non è stata l’ultima” ha detto Giorgetti nel corso del dibattito moderato dal giornalista, Lao Petrilli. Insomma, per il titolare del Mise non sono sufficienti misure-tampone: “il problema è molto serio – ha riconosciuto- e rischia di sconvolgere completamente l’equilibrio economico di tanti settori”.
Il mercato del lavoro e la formazione
Orlando ha riconosciuto la necessità di semplificazione sul fronte delle politiche formative e dell’apprendistato e sull’evoluzione del lavoro: “l’artigiano non è quello di quarant’ anni fa -ha detto Orlando-. Il destino di un figlio non va misurato sui percorsi dei genitori, nel frattempo profondamente cambiati”. Quanto alle relazioni con i sindacati, Orlando ha auspicato la prosecuzione di un dialogo, “unica strada nell’interesse del Paese e delle rivendicazioni che i sindacati hanno posto”.
I tavoli di crisi al Mise
Orlando non ha poi dimenticato i tavoli di crisi. “Con il Mise abbiamo centinaia di tavoli di crisi, ma non c’è una struttura burocratica, persone dedicate a gestire queste situazioni” ha denunciato Orlando.
Secondo Orlando è importante capitalizzare l’esperienza del Covid, soprattutto per ciò che riguarda le politiche e le scelte di bilancio, nazionali ed europee: “Abbiamo visto, dieci anni fa, che se si segue solo il tema degli equilibri di bilancio si distrugge la capacità produttiva, si fanno saltare delle imprese che erano sane dal punto di vista economico, ma dal punto di vista finanziario non reggevano”.
Il percorso accidentato della transizione ecologica
Sul fronte della transizione ecologica Giorgetti mette in guardia: “Si deve avere grande accortezza politica”. Andando verso un nuovo sistema, grande attenzione va posta alle risorse. Il rischio è di trovarsi a metà del guado, senza poter completare il percorso. “Non vorrei arrivare a vedere ecologisti schierarsi contro gli operai”. Giorgetti prende il caso delle auto elettriche: “oltre la metà della manodopera che attualmente lavora nella filiera dell’automotive, nel motore a combustione, non lavorerà più in quel settore”. Come dire: che la “transizione ambientale non è soltanto rosa e fiori” fa notare Giorgetti che invita per questo a “cambiare anche il tipo di cultura con cui affrontiamo questi temi”. E a una platea attenta e sensibile dice: “Non esiste più il posto a tempo indeterminato, fisso, esattamente in un luogo per fare quel tipo di lavoro. Esisteranno lavori che, in qualche modo, devono anche seguire le trasformazioni in corso”. Il segreto per stare al passo? “Formazione continua”, secondo Giorgetti. E anche per la confederazione, che considera e investe nei percorsi formativi, vera chiave di volta per affrontare le sfide del futuro.