Payback farmaceutico

Cambia il meccanismo di riparto del payback farmaceutico: è stato approvato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento riformulato al decreto fiscale che introduce un nuovo criterio per la redistribuzione delle quote a carico delle aziende farmaceutiche in caso di superamento del tetto di spesa.

“Alla luce della modifica dei criteri di riparto per il payback farmaceutico è necessario tutelare le piccole imprese di settore che non riuscirebbero a reggere l’impatto di una misura che verrebbe ripartita al 50% per ciascuna regione e in modo variabile in proporzione ai rispettivi superamenti dei tetti di spesa”, dichiara Wladimir Fezza, Presidente di CNA Sanità, sottolineando che “è fondamentale aprire un tavolo di confronto con le Regioni e le rappresentanze delle imprese per i due settori, farmaceutico e dispositivi medici, per individuare misure idonee che superino il meccanismo insostenibile del payback”.

Il provvedimento inoltre rischia di sommarsi a quello già in vigore riguardante i dispositivi medici che impatta su migliaia di imprese del comparto medicale, tra cui anche gli odontotecnici, già interessati a ripianare cifre ingenti per il triennio 2015-2018.

Il meccanismo di funzionamento del payback farmaceutico, analogo a quello previsto per i dispositivi medici, prevede che qualora la spesa farmaceutica complessiva superi il tetto stabilito, l’eccesso viene ripartito tra le aziende farmaceutiche che producono o commercializzano prodotti farmaceutici a carico del SSN, le quali sono pertanto obbligate a rimborsare (payback) una quota del superamento.

Secondo la proposta emendativa, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per calcolare tale quota non terrà più conto solo del numero di abitanti (criterio pro-capite) di ogni Regione, ma anche del livello dei “rispettivi superamenti dei tetti di spesa”.

In particolare il nuovo meccanismo prevede una ripartizione “al 50 per cento secondo il criterio pro capite e al 50 per cento variabile in proporzione ai rispettivi superamenti dei tetti di spesa”.

Con decreto del Ministero della Salute, da adottare entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, saranno stabiliti i termini, le condizioni e le modalità per la redistribuzione delle quote variabili di ripiano spettanti ad ogni Regione, assicurando che dette quote variabili non siano superiori al 70 per cento né inferiori al 30 per cento dello sforamento registrato.