“Con il 23 per cento di sofferenze di cui il 5,2 per cento nell’ultimo anno e il 35,6 per cento di crediti deteriorati, il timore è che le banche marchigiane nel 2016 penseranno più a rafforzarsi e a consolidare il patrimonio che a dare credito alle imprese. Anche perché i sessantasette istituti di credito operativi nella regione hanno ‘in pancia’ anche il 12,5 per cento di crediti scaduti, incagliati o ristrutturati. Una situazione che è precipitata negli ultimi anni al punto che solo nel 2013 le sofferenze erano il 15,1 per cento dei prestiti totali e i crediti deteriorati il 27,7 per cento. In questa situazione l’attività dei Confidi diventa centrale per l’accesso al credito delle imprese marchigiane e l’obiettivo è quello di arrivare ad un unico Confidi regionale”
Lo ha sostenuto il direttore di Fidimpresa Marche Giancarlo Gagliardini, introducendo il convegno sul sistema del credito regionale, che si è tenuto ad Ancona. All’iniziativa organizzata da CNA Marche e Fidimpresa Marche, in collaborazione con Confidi Coop Marche, SRGM e RETE Confidi Marche 2015, hanno partecipato, il presidente di Fidimpresa Marche Sabina Cardinali, l’Assessore alle Attività economiche della Regione Marche, Manuela Bora, il presidente ABI Marche Luciano Goffi, il direttore nazionale di Fedart Fidi (Federazione Confidi artigiani e Pmi) Leonardo Nafissi, il direttore della Società Regionale di Garanzia Marche (SRGM) Cristiano Gianangeli e Giovanni Dini direttore del Centro Studi Cna Marche. Il dibattito è stato moderato dall’advisor bancario e finanziario Alberto Russo. Ha concluso i lavori Gino Sabatini, presidente di Cna Marche.
Fatica a riprendere il flusso di credito alle piccole imprese. Nelle Marche ammontano a 6.347 milioni di euro rispetto ai 6.591 milioni di dodici mesi fa, con un calo del 3,7 per cento, pari a 244 milioni di euro. Complessivamente i marchigiani si sono fatti prestare dalle banche 43.104 milioni di euro con una riduzione dello 0,3 per cento rispetto a un anno fa, pari a 130 milioni di euro. Alle imprese sono andati 25.910 milioni di euro di cui 19.563 a quelle medio grandi, mentre le amministrazioni pubbliche sono debitrici verso il sistema bancario di 1.733 milioni di euro e le società finanziarie di altri 1.917 milioni di euro. Le famiglie hanno ottenuto prestiti per 13.358 milioni di euro di cui il 57,1 per cento per acquistate casa, il 16,7 per cento per il credito al consumo e il restante 26,1 per cento per altre esigenze familiari.
Se i prestiti delle banche calano, i risparmi dei marchigiani aumentano. Tra depositi e conti correnti si è passati da 30.911 milioni di euro dell’anno scorso a 32.611 milioni di euro, con un incremento del 5,5 per cento pari a 1.700 milioni di euro. Ai depositi vanno aggiunti 19.221 milioni di euro di titoli a custodia (-8,3%). I risparmiatori marchigiani nell’ultimo anno sono fuggiti soprattutto dalle obbligazioni bancarie (-21,6 per cento). Attualmente ne detengono 6.237 milioni di euro (un terzo subordinate) a cui vanno aggiunti 3.145 milioni di euro di azioni (-8,9).
Sono 67 le banche operative in regione, con 1095 sportelli e 6.318 addetti che servono 208 Comuni. Oltre un terzo di queste banche (27) hanno la sede principale in regione con 712 sportelli.
Contro il “credit crunch” che continua a colpire le piccole imprese, si mobilita il sistema dei Confidi marchigiani. Nella regione sono nove con 55.217 imprese associate di cui 36.648 artigiane. In pratica tre imprese artigiane su quattro sono iscritte ai Confidi ai quali chiedono di prestare garanzia per i prestiti richiesti alle banche. Nello scorso anno sono stati 407 i milioni di euro di finanziamenti garantiti alle imprese mentre i finanziamenti garantiti in essere ammontano complessivamente a 1.213 milioni di euro. Importante anche il ruolo dei Confidi contro l’usura con 6,3 milioni di euro concessi a 195 imprese grazie al Fondo antiusura.
“Con la crisi” ha sostenuto il direttore del Centro Studi CNA Marche Giovanni Dini “i tempi di riscossione dei crediti dai clienti nel 2015 si sono allungati per il 30,5 per cento delle imprese marchigiane che si trovano sempre più spesso in crisi di liquidità e finiscono col fare da banca alle imprese più grandi, cui concedono dilazioni creditizie che a loro non sono concesse. Anche per questo è fondamentale poter disporre dei finanziamenti garantiti dai Confidi, altrimenti l’alternativa sarebbe tra gli strozzini e la chiusura”.