“La preoccupazione espressa in occasione dell’annuncio dei vertici Enel di apertura del bando per la riqualificazione del sito della centrale Enel di Polesine Camerini sta diventando realtà dopo la lettura e l’approfondimento dei contenuti del bando, pubblicato lo scorso 24 maggio.”

Lo dichiara il Direttore della CNA di Rovigo Alessandro Monini il quale evidenzia che il bando, fin dagli elementi iniziali, rimarca il fatto che è finalizzato alla selezione di proposte per l’acquisizione e la riqualificazione della centrale, lasciando intendere che eventuali interventi di bonifica ambientale e di demolizione dell’area potranno essere a carico del soggetto vincitore.

“Oltre a questo – continua Monini – pur essendoci riferimenti a generiche opportunità ed esigenze della comunità, il bando non pone con forza le priorità individuate nel corso di questi anni dalla comunità locale. Anzi sembra, tra l’altro, escludere un intervento diretto dell’Enel rispetto al tema delle energie rinnovabili, quando, invece, per la particolarità del territorio si potrebbero attivare azioni innovative che integrino riqualificazione in edilizia, efficienza energetica, ricerca su nuovi materiali.

Con questo atteggiamento sembra venir meno anche l’obiettivo dichiarato più volte da Enel della  creazione di una maggiore integrazione fra reti energetiche e produzioni da fonti alternative, aprendo nuove opportunità di business nel settore energetico.

Lo stesso dossier informativo – sottolinea Alessandro Monini – è impreciso quando, per esempio, nell’individuare i distretti produttivi si dimentica del Distretto della giostra di Bergantino e di Melara, rilevando però quelli di Verona e Modena, privando coloro che potrebbero essere interessati alla riqualificazione del sito del riferimento di un significativo distretto di eccellenza presente nel territorio.

Ribadiamo  il concetto – continua il Direttore di CNA Rovigo –  che un’azienda, ancora a forte azionariato pubblico, pur lanciando il  bando di concorso e coinvolgendo esperti a livello internazionale, deve  assumere, direttamente, un maggior ruolo propositivo nelle attività di riqualificazione e riposizionamento del sito, contribuendo, per esempio, ad attivare un Polo Tecnologico, con il coinvolgimento di Regione Veneto, CNR , Università, legato alla  sostenibilità ambientale in un territorio, come quello del delta, riconosciuto l’anno scorso Riserva della Biosfera del programma   MAB  dall’ Unesco.

Per raggiungere questo obiettivo – conclude Alessandro Monini – è importante che accanto al Comune di Porto Tolle interagiscano anche le rappresentanze economiche e sociali, assieme alla Regione ed al Governo affinché Enel, come è già avvenuto in altre parti d’Italia, affianchi il territorio nel creare opportunità e prospettive per le comunità.”