Per festeggiare 50 anni di attività i titolari del salone Cheveux, associati CNA, hanno prestato volontariato per tre giorni nella Barberia del Papa sotto il colonnato del Bernini
E’ sempre bello raccontare storie di solidarietà. E’ bello ricordare che basta poco per aiutare chi è meno fortunato e che fare qualcosa di speciale per gli altri è un bel modo per festeggiare un traguardo importante nella propria vita. E’ il caso di tre barbieri reggiani titolari del salone “Cheveux” di Via Matteotti, Avio Zecchetti, Oddone Rustichelli e Ivan Andreoli, e del loro collega in pensione Onorio Incerti, che per celebrare i 50 anni di attività hanno deciso di mettere la propria professionalità al servizio dei senzatetto, tagliando per tre giorni barba e capelli nel salone allestito in Vaticano da Papa Francesco.
Tante le storie e le vite che, dal giorno di inaugurazione della “Barberia San Pietro”, si sono incrociate sotto il colonnato del Bernini: barbieri e parrucchieri da tutta Italia per una giornata di volontariato Unitalsi, clochard di Roma provenienti da tutto il mondo per curare il look e riavere una dignità.
Una missione che i nostri barbieri hanno accolto di buon grado, decidendo con grande naturalezza di voler arricchire la propria vita con un’esperienza dall’alto valore umano, merito anche dal rinnovato spirito di altruismo e generosità messo in campo da Francesco che con le sue azioni sta riavvicinando molte persone ai valori più puri del cattolicesimo.
“Raggiungere i 50 anni di attività – sostiene Nunzio Dallari, presidente CNA Reggio Emilia – è un traguardo davvero ammirevole. Scegliere di festeggiarli facendo volontariato è degno di grande rispetto e stima per le persone oltre che per i professionisti. Avere Avio, Oddone, Ivan e Onorio come soci nella nostra Associazione e nel sindacato CNA dei pensionati non può che essere motivo di orgoglio. La loro storia è un esempio importante anche per i ragazzi che si affacciano oggi nel mondo dell’imprenditoria: vedere con quanta passione dopo tanti anni di duro lavoro continuano a dedicarsi alla cura del prossimo è una spinta a non mollare e mettere anima e cuore in quello che si fa”.