Bologna, al via il progetto “Fili di speranza” per insegnare come si fa impresa

Imprenditrici e imprenditori CNA in pensione che possono portare la loro esperienza aziendale e competenza professionale a persone interessate ad un nuovo lavoro e alla creazione di un’impresa. Previste visite a imprese associate a CNA per ispirare e motivare le persone che partecipano al percorso formativo. Sono alcune delle azioni previste dal progetto “Fili di speranza”, realizzato da CNA Bologna per Antoniano, col finanziamento della Fondazione Impresasensibile Ets. Fili ben visibili di conoscenza portati da persone esperte che possono rendere concreta la speranza di “farcela” nel creare una propria impresa.

L’obiettivo del progetto è infatti sostenere Antoniano nella promozione di percorsi di autoimprenditorialità per persone vulnerabili, favorendo l’inclusione sociale e lavorativa, attraverso il supporto di pensionati volontari CNA con esperienza imprenditoriale.

Il progetto inizierà a marzo 2025 e durerà circa tre mesi, la Fondazione Impresasensibile ha contribuito con 6mila euro, con le risorse raccolte grazie al 5 per mille.

Le attività principali del progetto consistono in:

  • un nuovo percorso formativo di autoimprenditorialità che va ad aggiungersi a quelli che Antoniano eroga dal 2021
  • coinvolgimento di pensionati attivi di CNA per condividere esperienze e competenze, all’interno del percorso formativo che vede già la collaborazione con altri enti del territorio
  • tutoraggio, in affiancamento allo staff di Antoniano, per supportare i partecipanti nel percorso imprenditoriale
  • visite presso imprese per ispirare e motivare i partecipanti vedendo dal vivo come è organizzata un’azienda, le sue dinamiche, le opportunità, le difficoltà.

“Il lavoro è dono e responsabilità: attraverso di esso, l’uomo partecipa alla creazione e custodisce la dignità che Dio gli ha affidato – spiega Fra Giampaolo Cavalli, Direttore Antoniano – Per questo è fondamentale che le comunità si impegnino, anche attraverso l’esperienza preziosa dei volontari pensionati CNA e il sostegno di Fondazione Impresasensibile, nel sostenere il reinserimento lavorativo di chi vive situazioni di svantaggio, affinché nessuno sia privato della speranza e della possibilità di vivere una vita bella e dignitosa. Tra un anno sarà nostra cura raccontare, insieme a Fondazione Impresasensibile e CNA, come sono cambiate le vite di alcune persone anche grazie a questo progetto”.

“Ogni anno CNA e Fondazione Impresasensibile mettono in campo un progetto che porti valore e opportunità ai cittadini, soprattutto a quelli più fragili, sostenendo associazioni ed altre realtà impegnate nel sociale – aggiunge Claudio Pazzaglia, direttore di CNA Bologna – Il progetto di quest’anno vuol favorire l’inserimento al lavoro e l’autoimprenditorialità, ovvero quanto CNA sta facendo ogni giorno da 80 anni, quest’anno celebreremo questa ricorrenza. Ed è ancora più prezioso in quanto protagonisti sono i nostri pensionati attivi CNA che trasmettono il loro sapere a nuove generazioni di imprenditori. Una strategia fondamentale per un territorio, il nostro, che ha bisogno di ricambio generazionale nelle imprese”.

“La nostra Fondazione sostiene progetti che coinvolgano enti del terzo settore e favoriscano l’impresa diffusa, per cui volentieri abbiamo sostenuto il progetto di CNA Bologna e Antoniano ‘Fili di speranza’ – conclude Andrea Ciarini, presidente Fondazione Impresasensibile Ets – La forza di questo progetto consiste nella trasmissione dei saperi, nel coinvolgimento del volontariato attivo dei pensionati CNA, nella futura creazione di piccole imprese, il tutto a vantaggio del territorio e della sua coesione sociale”.

Dal 2021 Antoniano promuove percorsi di accompagnamento all’avvio d’impresa destinati a beneficiarie e beneficiari interessati ad avviare la loro attività sul territorio di Bologna e Provincia. Tali percorsi – di gruppo, con momenti di approfondimento one to one – favoriscono l’acquisizione di conoscenze e competenze essenziali per orientarsi nel complesso mondo dell’autoimprenditorialità. Forniscono strumenti di lettura del territorio e del mercato di riferimento, sono di supporto nella realizzazione di documenti utili per la presentazione del proprio progetto a istituti bancari o altri enti deputati all’erogazione di microcredito o altre forme di finanziamento, prevedono la presenza costante di professionisti del settore per rispondere al meglio ai bisogni dei partecipanti. I corsisti provengono da diverse parti del mondo, hanno età e background diversi. Alcuni sono riusciti a realizzare il proprio progetto d’impresa, altri lavorano intensamente per portare l’idea a maturazione, altri ancora colgono l’occasione per formarsi e informarsi sulla burocrazia, sulla cornice normativa, su questioni tecniche.

Da questo punto di vista il contributo di enti partner, di professionisti, di figure preposte all’accompagnamento sono di primaria importanza. Queste attività si collocano all’intero delle altre attività di inserimento lavorativo e acquisizione di competenze specifiche che Antoniano svolge a favore delle persone che accedono ai servizi dell’area sociale. Alcuni dei progetti sui quali Antoniano sta lavorando riguardano la creazione di una bottega solidale, un’impresa alimentare domestica e un ristorante etnico. Ma altri si potrebbero aggiungere. Per i laboratori di accompagnamento all’avvio d’impresa Antoniano coinvolge un piccolo gruppo di persone, di media otto partecipanti a percorso. Le provenienze dei partecipanti sono soprattutto straniere: Senegal, Nigeria, Italia, Perù, Tunisia, Libano, Colombia, Marocco. In media accedono allo Sportello lavoro di Antoniano 70 persone all’anno. Provengono da tutte le parti del mondo, ma prevalentemente dal continente africano, dal Subcontinente Indiano e dall’America meridionale.

Lo Sportello supporta le persone che accedono al servizio, fornendo un orientamento professionale, percorsi di accompagnamento al lavoro, alla formazione e all’avvio d’impresa lavorando in rete con i servizi territoriali. La maggior parte dei beneficiari che accede al servizio ha un’età compresa tra i 18 e i 40 anni. Accedono al servizio diverse donne in nucleo monogenitoriale e diverse persone che escono da situazioni di sfruttamento lavorativo.

CNA Bologna e Fondazione Impresasensibile dal 2019 sono impegnati nel sostegno a realtà attive nel sociale, portando valore e opportunità soprattutto a persone fragili. Nel 2019 è stato sostenuto il progetto “L’acqua e le rose” della Fondazione Sant’Orsola, ovvero un centro benessere per i pazienti del policlicnico Sant’Orsola Malpighi. Successivamente sono stati forniti supporti informatici e protezioni anticovid per i partecipanti ai laboratori officina di Opimm. Una pensionata CNA già imprenditrice nell’abbigliamento ha fornito la sua esperienza ai lavoratori migranti del Laboratorio Cartiera. Lo scorso anno è stato fornito un sostegno alle case di accoglienza di Ageop che ospitano le famiglie dei bambini in terapia oncologica al Sant’Orsola che provengono da ogni parte d’Italia.