Hanno festeggiato pochi giorni fa il centesimo paziente che è stato accolto da loro, cento pazienti che hanno potuto usufruire di taglio dei capelli, messa in piega, taglio della barba, a seconda delle necessità e delle richieste. Sono i tre volontari di CNA Pensionati Bologna che dallo scorso novembre, ogni venerdì mattina, prestano servizio volontario nel centro benessere “L’acqua e le rose”, realizzato dalla Fondazione Sant’Orsola all’interno del Padiglione 2 del Policlinico di Sant’Orsola.
“L’acqua e le rose” è un’oasi di serenità e ha aperto i battenti nel novembre del 2022. Sono quindi già 15 i venerdì in cui i pensionati acconciatori hanno svolto volontariato. Ai pazienti portano la loro professionalità maturata quando erano imprenditrici e imprenditori proprietari di saloni di acconciatura e quelle “coccole” che hanno sempre saputo trasmettere ai loro clienti. E lo fanno con tutta l’intenzione di proseguire in futuro, sperando anche di essere affiancati da altri acconciatrici e acconciatori in pensione che hanno voglia di portare bellezza e benessere ai pazienti del Policlinico.
Il centro, che comprende anche docce e vasca per il bagno assistito, ha iniziato a prendere forma nel 2019. La prima a crederci è stata proprio CNA Bologna che attraverso CNA Impresa Sensibile (oggi Fondazione Impresa Sensibile) donò a Fondazione Sant’Orsola i primi 30mila euro frutto della raccolta del 5 per mille. Oggi è un luogo che mette al centro il benessere e la dignità del paziente che, quando viene ricoverato in ospedale, ha bisogno di trovare un luogo capace di prendersi cura ed avere attenzione al benessere di tutta la persona.
Il Centro è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12.30 e opera grazie a tre operatori sociosanitari – di cui due assunti dalla Fondazione – e un gruppo di volontari. Possono avere accesso a “L’acqua e le rose” tutti i pazienti del padiglione 2 su prenotazione che viene effettuata – attraverso una piattaforma dedicata – dal coordinatore infermieristico del proprio reparto. Negli altri giorni della settimana gli acconciatori in pensione sono sostituiti da colleghi ancora in attività. Per i pazienti tutti i servizi ai pazienti sono gratuiti, essendo sostenuti da Fondazione Sant’Orsola grazie alle donazioni di cittadini ed imprese.
“Mi piace essere utile per altre persone che non hanno la possibilità di essere aiutati in altro modo – è un’unica voce quella dei tre volontari CNA Pensionati, Cinzia Baldazzi; Graziella Zini; e Maurizio Lollini – Non è la prima volta che facciamo volontariato, è molto importante oltre che fare taglio e messa in piega, fare due chiacchiere coi pazienti, loro sono contenti. E questo nostro impegno ci dà una grande soddisfazione, quando torniamo a casa dopo l’attività al Sant’Orsola proviamo un grande senso di utilità per avere aiutato persone che hanno bisogno. Invitiamo altri acconciatori in pensione ad unirsi a noi, c’è bisogno e si resta attivi”.
“Il Centro benessere per i pazienti -– spiega Giacomo Faldella, presidente della Fondazione Sant’Orsola – è nato grazie alle donazioni di oltre mille cittadini ed imprese ed è per noi un progetto imprescindibile: qui vive quell’attenzione alla persona che vorremmo vedere sempre in ogni reparto dell’ospedale, e vive attraverso gesti semplici e concreti, come quelli che caratterizzano il servizio degli acconciatori in pensione di CNA”.
“CNA ha sempre avuto attenzione per lo spazio benessere al Sant’Orsola, l’abbiamo sostenuto con la Fondazione Impresa Sensibile – aggiunge Claudio Pazzaglia, direttore CNA Bologna – è importante che i volontari di CNA Pensionati diano il loro tempo per persone che hanno bisogno, è un modo per tenersi attivi ed è anche un segnale di speranza, non bisogna mai demordere ma sempre tener duro, questo è il loro messaggio”.
“E’ un’esperienza importante quella del volontariato nei pensionati CNA, sarà anche uno dei temi forti alla nostra prossima Assemblea – conclude Marisa Raffa, segretario CNA Pensionati Bologna – Il nostro pensionato mette a disposizione il proprio tempo, le proprie risorse, competenze, conoscenze, saperi a favore della collettività. È importante capire perché lo fa, capire perché donare agli altri lo fa stare bene, che tipo di benessere ottiene. Sicuramente non un benessere ‘materiale’ ma interiore, emotivo, disinteressato. Una forma di altruismo che gli torna indietro, perché far bene agli altri fa bene a sé stessi”.