“Serve un piano speciale per la città di Bolzano, che soffre di più la crisi rispetto alle altre zone della provincia anche perché parte da una condizione già in precedenza non rosea”, con queste parole Claudio Corrarati, presidente CNA-SHV, lancia l’allarme per il continuo aumento dei prezzi al consumo, rilevato nel capoluogo Bolzano dall’ufficio Statistica del comune, in particolare per quanto concerne i rilevamenti congiunturali (relativi a tutto l’anno) alle voci “trasporti” (+5%) e “abitazione, acqua, energia, combustibili” (+8,4%).
Il rappresentante dell’Unione Artigiani in seno alla commissione Prezzi del comune di Bolzano, Marco Scrinzi, anche questo mese segnala “aumenti elevati dei prezzi dei combustibili e delle tariffe di acqua, energia elettrice e gas, oltre che dei mezzi di trasporto, che incidono su famiglie ed imprese, in un periodo di gravi difficoltà economiche”. Vero che nel complesso l’indice generale dei prezzi al consumo è +2,5% su base annua, anche per effetto dei modesti rincari su alimenti, bevande, e servizi vari; vero anche che l’aumento dei prezzi è considerato dagli economisti un segnale di buona salute dell’economia.
“Facciamo però fatica – commenta Claudio Corrarati– a comprendere come si coniughino il calo del 10% del Pil altoatesino nel 2020 e la modesta previsione di crescita nel 2021 pari a +1% a causa della pandemia, il preoccupante calo di occupati, pari a meno 5,5% su base annua secondo l’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, l’aumento di persone in cerca di occupazione, oltre 8.000 in più in particolare nel settore turismo e ristorazione, con gli aumenti di prezzi e tariffe che, a rigor di logica economica, sarebbero un segnale positivo. Tanto più che gli ambiti in cui si registrano gli aumenti maggiori, ovvero i trasporti e l’energia, sono quelli in cui è maggiore la presenza degli enti pubblici attraverso società controllate o partecipate che erogano servizi e producono energia o costruiscono e gestiscono alloggi”.
Secondo CNA-SHV “l’impoverimento del tessuto economico del capoluogo per effetto della crisi pandemica e il contestuale aumento della povertà relativa rischiano di degenerare di fronte a ulteriori aumenti dei prezzi su servizi e forniture essenziali per cittadini e imprese, come la casa, l’energia, l’acqua, i trasporti, mettendo a repentaglio la pace sociale. Una riflessione approfondita in seno alla Commissione prezzi prima, in seno alle forze politiche poi, di concerto con le parti sociali e datoriali, è quanto mai necessaria per individuare i veri problemi della città, analizzare le cause e studiare possibili correttivi”.
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