Lavorare a casa o in ufficio, organizzando anche il tempo per i figli minori, sarà più facile per tutti, autonomi compresi. Con i nonni in distanziamento precauzionale, asili nido e scuole di ogni ordine e grado chiuse, l’esordio dell’estate è stata davvero difficile per i genitori lavoratori.
Fortunatamente però, il voucher babysitting è stato prorogato dal recente decreto Rilancio che ha stabilito la possibilità di chiedere il beneficio, raddoppiandone l’importo, ed estendendo l’utilizzo del bonus anche per l’iscrizione ai centri estivi e ricreativi per l’infanzia.
I lavoratori che possono farne richiesta sono quelli dipendenti del settore privato, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, i lavoratori autonomi iscritti all’Inps e i lavoratori autonomi iscritti alle casse professionali.
Per queste categorie l’importo del bonus è pari complessivamente a 1.200 euro per nucleo familiare, da utilizzare per il periodo compreso tra il 5 marzo e il 31 luglio 2020.
Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato (appartenenti alle categorie dei medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico e radiologia, operatori sociosanitari) e per quelli del comparto difesa e sicurezza e soccorso pubblico impiegati per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, invece, il limite del bonus è innalzato fino a 2mila euro.
Un bel numero di richieste e domande sono arrivate sulla pagina Facebook del Patronato Epasa-Itaco da parte di molte famiglie. Attraverso il sito Epasa è possibile chiarire tutti i dubbi e soprattutto fare richiesta del bonus anche on-line oppure recandosi alla sede di patronato più vicina.
Ecco, in dettaglio, i requisiti e le risposte ai dubbi più ricorrenti.
I requisiti per richiedere i bonus
Il figlio minore per il quale si richiede il bonus non deve aver compiuto 12 anni alla data del 5 marzo.
Il limite di età non sussiste per i figli portatori di handicap in situazione di gravità, purché iscritti a scuole di ogni ordine e grado oppure ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.
Il genitore beneficiario dell’agevolazione deve convivere con il minore per il quale ha richiesto il bonus e nessuno dei genitori deve beneficiare di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa quali Naspi, Cig, indennità di mobilità e simili. Nel nucleo familiare non deve esserci altro genitore disoccupato o non lavoratore.
Chi può fare richiesta
La richiesta può essere presentata da quanti non hanno mai presentato la domanda di bonus, i quali potranno ottenere un importo complessivo pari a 1.200 o 2mila euro a seconda della categoria di appartenenza. Anche coloro che hanno già fruito del voucher nella prima fase di emergenza sanitaria potranno ottenere un bonus per un importo pari a 600 o a mille 1.000 euro a seconda della categoria di appartenenza.
Chi ha chiesto il voucher babysitting in precedenza, può richiederlo anche per l’iscrizione ai centri estivi?
Sì, ma dovrà presentare una nuova richiesta specificando l’utilizzo del bonus per l’iscrizione ai centri integrati per l’infanzia. In questo caso avrà diritto a ulteriori 600 euro.
Chi può presentare la domanda come babysitter?
Questa è una domanda ricorrente in un momento davvero complicato per molte persone che hanno perso il lavoro. L’Inps non ha stilato una lista di possibili prestatori del servizio di babysitter, tuttavia, considerando che il lavoro è remunerato con i voucher, si tratta di lavoro occasionale accessorio che risponde alle regole del Dl 50 del 2017. Questa attività può essere svolta, quindi, da qualsiasi soggetto, disoccupato, inoccupato, lavoratore autonomo o subordinato, full-time o part-time, pensionato, studente, percettore di prestazioni a sostegno del reddito purché il compenso economico non superi la soglia di 5mila euro lordi. Tali compensi sono esenti da imposizione fiscale, quindi non incidono sulla pensione o sulla prestazione di disoccupazione.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito Epasa.