La CNA sollecita il Governo a rifinanziare il fondo che riconosce ad artigiani e imprese un credito d’imposta del 60% a fronte delle spese sostenute per sanificazione e acquisto di dispositivi di protezione. La dotazione di 200 milioni per il 2020 infatti si è rilevata ampiamente insufficiente alla luce della richiesta dai beneficiari e ha così obbligato l’Agenzia delle Entrate a ripartire le risorse, riducendo ad un misero 9% la misura effettivamente utilizzabile del credito d’imposta.
A titolo di esempio, a fronte di una spesa per sanificazione e acquisto dispositivi pari a 30mila euro, si potranno recuperare soltanto 2.800 euro rispetto ai 18mila attesi.
Una brutta sorpresa per le tante imprese che, nel rispetto dei protocolli di sicurezza approvati d’intesa con il Governo, hanno realizzato investimenti per oltre 1,27 miliardi per mettere in sicurezza lavoratori e ambienti di lavoro.
Uno sforzo economico da parte delle imprese che merita altrettanto impegno da parte del Governo nel corrispondere il contributo promesso.
credito di imposta sanificazione, non è sufficiente fare un documento
ma fare iniziative pubbliche di protesta con gazzebi in tutte le città
informative sulla stampa Nazionale. (i fondi li trovano per l’Alitalia)
per i commercianti e artigiani nulla.
come sempre in Italia non si cambierà mai. Ci hanno abbandonati, hanno dato giusto un pò di fumo, cassa integrazione in ritardo, la beffa dell’ente bilaterale che da la possibilità del pagamento rateizzato a chi non era iscritto, quindi dal 2021 per tre anni, ma i servizi che si dovrebbero usufruire gratuitamente si potranno avere solo ad estinzione del debito. Ora ci si mette pure il credito d’imposta dal 60% al 9%. Spero solo che riusciamo a sopravvivere perchè vorrei capire se la piccola e media impresa chiude chi pagherà pensioni etc.etc.